Uninews TorVergata #libertà

Spingere all’estremo la “libertà-di” erode le altre due dimensioni (un atleta che fa attività agonistica deve seguire una disciplina e limitare la “libertà-di” se vuole garantire la “libertà- da” e massimizzare la “libertà-per”). Uno degli economisti che ha approfondito maggiormente questo punto è Tibor Scitovsky, illustrando la bipartizione tra beni di comfort e beni di stimolo. I beni di comfort sono facilmente accessibili, producono soddisfazione a breve, ma rischiano di creare dipendenze. I beni di stimolo, al contrario, non sono immediatamente accessibili e richiedono un previo investimento per poter essere consumati (vedo la soddisfazione di persone che sciano, ma non posso accedere a quel bene se non ho investito

Sono i beni di stimolo, sottolinea Scitovksy, a generare felicità durevole rendendo la vita meno noiosa, più gratificante e interessante. Una “libertà- di” che non pone limiti nell’uso di beni di comfort finisce per creare dipendenze che limitano la “libertà-da” e la “libertà-per” indebolendo la capacità di investire nei beni di stimolo. L’assolutizzazione della libertà (nella sua dimensione parziale di “libertà-di”) e la mancata considerazione degli altri due principi (eguaglianza e

fraternità) ignora ingredienti essenziali e regole del gioco del vivere. Viviamo immersi in relazioni (nasciamo da una relazione, la nostra identità è definita anche da come gli altri ci vedono, realizziamo azioni che incidono sulle relazioni con gli altri) in un mondo caratterizzato da una profonda interdipendenza tra dimensioni (sociale, ambientale, demografica…) e azioni. Gli economisti definiscono attraverso il concetto delle esternalità negative il necessario limite sociale

tempo e risorse per imparare a sciare).

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