Uninews TorVergata #libertà

sui rapporti sociali, è stata oggetto di aspre critiche da parte di chi vede indebite ingerenze di interessi ideologici in un processo formativo che dovrebbe essere neutrale. Freire stesso, negli anni del governo conservatore in Brasile, è stato accusato di essere «il padre dell’indottrinamento nelle scuole», interessato a «convertire i giovani al comunismo» attraverso la politicizzazione di materie neutre. Ciò ha dato adito, per un drammatico periodo, a un’induzione all’autocensura di educatori e educatrici, con denunce sui social network come gente interessata a fare attivismo di partito nelle scuole. Il sottinteso è: escludiamo la politica dalla scuola e dall’accademia, per non favorire determinati partiti, dando spazio a ciò che conta

Il problema di questa prospettiva, ostile alla

che separa l’educazione dall’indottrinamento: nel modo in cui viene impostato l’intero processo

politicità dell’educazione, è duplice. In primo luogo, si crede nella neutralità del sapere e dei modi di trasmissione dello stesso; ma la scuola non è avulsa dalla società, tanto che l’idea di formazione per competenze ha essa stessa un valore politico, per favorire un certo modello di sviluppo sociale. In secondo luogo, si confonde la politicità con la manipolazione delle coscienze e l’imposizione di una specifica weltanschauung . Qui si può comprendere la distanza

di insegnamento- apprendimento.

davvero, ossia la formazione per competenze tecniche.

Freire sostiene che un processo basato sulla mera trasmissione a senso unico, priva di interazione dialogica tra docenti e corpo studentesco, impedisca il coinvolgimento, la curiosità e il ragionamento sulle conoscenze acquisite; questo implica assorbire in modo acritico il sapere, accettarlo per come viene posto, senza poterne

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