e nervosi e, dall’altro, fattori legati alla distribuzione, alla
preparazione e al consumo dei pasti durante il giorno, al livello di attività fisica e alle condizioni ambientali. Dalle nostre scelte alimentari dipende non solo il nostro destino futuro, ma anche dell’ambiente, del mondo animale e vegetale. Il consumo di una dieta sana è una delle sfide più importanti del mondo moderno: sono ad esempio noti i benefici della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento (Dimir) sulla salute. Per poter valutare in modo obiettivo quanto una dieta liberamente scelta si avvicini alla Dimir è stato elaborato un Indice di adeguatezza mediterranea (Iam) ottimale per valori superiori a 10, accettabile per valori intorno 5-7.
abbandonano progressivamente la Dimir a favore di nuove tendenze alimentari caratterizzate da cibi a elevato contenuto di grassi: se negli anni ‵ 50 lo Iam era circa 15, oggi, si attesta a un valore inferiore all’1. Per mantenere il buono stato di salute della cittadinanza, le politiche sanitarie e alimentari dovrebbero promuovere iniziative intersettoriali di alfabetizzazione alimentare, educazione nutrizionale, valorizzazione di prodotti alimentari sicuri e di alta qualità
nutrizionale, piani dietetici culturalmente accettabili e sostenibili per la salute umana, dell’ambiente e degli animali. Tuttavia, se sono fondamentali il diritto alla salute, garantito dall’art. 32 della Costituzione, che esige «il rispetto della persona umana», e il diritto di ognuno di ricevere un’«alimentazione nutriente, sufficiente e di qualità», altrettanto rilevante è la libertà di coscienza dell'individuo, come evidenziato dagli articoli 2, 19 e 21 della stessa fonte costituzionale.
Nonostante il miglioramento degli
standard di vita e l’accesso più ampio a una varietà di alimenti e servizi, la salute pubblica sta peggiorando, come dimostra l’aumento delle malattie croniche legate a diete inappropriate e a una minore attività fisica. Le nuove generazioni
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