narrazioni degli studenti e studentesse, in un suggestivo ponte, senza barriere, sotto il segno della libertà creativa dell’arte, tra i/le residenti di Rebibbia iscritti al progetto e i ragazzi e le ragazze di Lettere e Filosofia. Il titolo del primo volume del 2014 riprende la suggestiva espressione del poeta brasiliano Marco Lucchesi: Afferrare le redini di una vita nuova . Lucchesi allude alla sua esperienza nelle carceri brasiliane dove un piccolo gruppo di detenuti si riunisce per mera affinità letteraria sulla passione di leggere, creando una percorribile etica del lettore. Nei primi laboratori sul tema letterario del viaggio svolti a Rebibbia, ho avuto una sensazione simile a quella di un detenuto del gruppo di Lucchesi «la letteratura è sorella gemella della libertà» è capace realmente di afferrare le redini di una vita nuova. Nei momenti di incontro, durante alcuni esami e per le tesi di laurea, come l’ultima di Giovanni Colonia, ora uomo libero, afferro di nuovo il senso della professione/missione del docente, la bellezza umana di vedere crescere nelle persone, attraverso lo studio e la cultura, una coscienza critica rispetto alla realtà e alla società contemporanea.
Ricordo di lui gli incontri di presentazione con i/le docenti, i primi esami, la difficoltà di articolare frasi compiute rispetto alle materie da studiare, mentre durante la discussione della tesi ha mostrato una autorevolezza e una consapevolezza del suo percorso passato e del presente inimmaginabile,
Nel caso di Giovanni, staccandosi decisamente da una logica criminale di stampo camorristico, come espone nella sua brillante tesi in Psicologia sulle cause della devianza criminale.
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