Eliteness #05 - IT

SONNO E LONGEVITÀ

Voilà. Sulla base di questo profilo e sentendomi piuttosto fiducioso, mi sono recato dalla dottoressa Stefania Ubaldi presso la MedIn Vita Clinic, nel cuore di Ginevra. Vorrei innanzitutto ringraziarla per il tempo che mi ha dedicato per consentirmi di scrivere questo articolo. Come per gli altri pazienti, ha iniziato illustrandomi lo scopo e il funzionamento dei test. Poi, quindici giorni dopo l’esame del sangue, mi ha comunicato i risultati. Tanto vale dirlo subito: non ne sono stato contento. Ma, dopotutto, le analisi non si fanno per divertimento. L’obiettivo è scoprire di più sul proprio stato di salute, per capire come migliorarlo. E il lavoro da fare certo non manca... ho di fronte un periodo di discreti cambiamenti. Se secondo il mio simpatico anello intelligente, infatti, ho un’età cardiovascolare inferiore di cinque anni rispetto a quella reale, dai test la mia età biologica risulta di 13,7 anni superiore. Quindi eccomi qui, direttamente proiettato nella terza età. Fa sempre piacere. La colpa è soprattutto dell’alimentazione: non mangio abbastanza frutta e verdura (ristoratori, per favore, convertitevi al veganesimo). Per fortuna non fumo: almeno su questo fronte va tutto bene. Ma anche gli altri due valori analizzati non sono certo quelli che mi aspettavo. Invece di 16, il mio corpo rivela un consumo di 22 bicchieri di alcol a settimana (il che non significa che ne assuma così tanto, ma che il mio corpo li integra come tali), con le conseguenze metaboliche che ciò comporta. Un numero da prendere sul serio: «È sul limite massimo», mi annuncia la dottoressa. Avrei dovuto intuirlo. Ma quello che proprio non mi aspettavo era l’ultimo dato: l’impatto epigenetico della mia attività fisica è circa sei volte inferiore a quanto ho dichiarato. Tanti sforzi, per un

risultato così misero! La dottoressa Ubaldi sottolinea che chi pratica molto sport può presentare valori falsati. Tuttavia, temo (purtroppo) di non rientrare in questa categoria... La buona notizia è che, contrariamente all’età reale, l’età biologica può essere in qualche modo recuperata. In altre parole, mettendo in pratica i giusti accorgimenti possiamo «ringiovanire». I provvedimenti più semplici da adottare nel mio caso? Ridurre drasticamente il consumo di alcol. Lo prometto, mi convertirò ad abbinamenti di cibi e bevande senza alcol! Facile, in teoria... Allo stesso tempo, aumenterò il consumo di frutta. Questo dovrebbe essere alla mia portata. Per quanto riguarda l’attività fisica, la questione è più complessa: «Per il suo DNA, per ottenere benefici ottimali potrebbe essere necessario prendere in considerazione altre attività», mi ha spiegato la dottoressa Ubaldi. Si impone una riflessione più approfondita. Ma si dice che un uomo saggio ne valga due, quindi il gioco vale la candela. Questo era il primo test, quello su longevità e stile di vita. Ma lo stress? Purtroppo il quadro non è più roseo. Nonostante abbia già cercato di mettere un po’ d’ordine nella mia fitta agenda di impegni, «occorrono imperativamente dei miglioramenti», afferma il documento. In materia di alimentazione, attività fisica e strategie di gestione dello stress, «si raccomanda fortemente un intervento globale», si legge. E lo stesso vale per il sonno. Sono stato avvertito. Devo quindi puntare sui giusti provvedimenti, facendomi seguire dal medico, e mostrare pazienza e perseveranza. È importante ricordarlo: servono diversi mesi prima di poter misurare gli effetti di un cambiamento nello

stile di vita. Per quanto riguarda il sonno, ad esempio, «non esiste una regola unica sulla durata del sonno valida per tutti i pazienti», afferma la dottoressa Ubaldi. E allora, forse, oltre a rallentare il mio frenetico ritmo di vita, per assicurarmi un sonno ristoratore la soluzione è acquistare un letto Elite... In ogni caso, farò anche il mestiere più bello del mondo, ma non ditemi che il critico gastronomico non è una professione ad alto rischio!

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