Eliteness #05 - IT

130 ANNI DI MAESTRIA ARTIGIANALE

gli affari. Acquistò un terreno vicino alla stazione di Allaman e... anche se ancora non lo sapeva, vicino alla prima autostrada svizzera, i cui lavori avrebbero preso il via nel 1959. L’attuale ubicazione di Elite è il risultato di una riorganizzazione dei terreni. «En Roveray fa parte del comune di Aubonne. All’epoca c’erano solo pecore e un tram, che collegava la stazione di Allaman ad Aubonne e Gimel», spiega Edith Caillet. Su incarico della società R. Caillet, il giovane e talentuoso architetto Gilles Barbey, con il fondamentale aiuto di Maurice Caillet, costruì una fabbrica, una carrozzeria e delle abitazioni. Il 1964 fu l’anno dell’Esposizione Nazionale e dell’apertura dell’autostrada A1, ma fu anche l’anno in cui Edith Caillet incontrò il marito, Horst Wagner, di dieci anni più anziano. L’uomo, di origine tedesca, era a capo di un’azienda. Lei, vodese, non poteva immaginare di abbandonare tutto per seguire il marito. «Abbiamo vissuto separati per trent’anni. Lavoravo tutta la settimana e il venerdì sera prendevo l’aereo per la Germania». Madre e figlia continuarono a vivere e lavorare insieme. Alla fine degli anni Settanta, Edith Caillet prese le redini dell’azienda, che contava allora circa quaranta dipendenti. Nonostante avesse ormai raggiunto l’età della pensione, Yvonne continuò a lavorare per molti anni ancora. Il mercato dei mobili stava cambiando e l’irrompere di un gigante svedese, nel 1973, segnò l’inizio di un’era difficile per i produttori di mobili. Il mercato si polarizzò: da un lato i produttori industriali vendevano reti a doghe e materassi in schiuma; dall’altro i produttori artigianali, come l’Etablissement R. Caillet SA, producevano letti e materassi di alta gamma destinati a un mercato di nicchia. All’età di 67 anni, Edith Caillet si mise in cerca di un acquirente che rilevasse l’azienda di famiglia. Il compito si rivelò arduo. Grazie all’intermediazione del socio anziano del suo fiduciario, Raymond Ducrey, conobbe il quarantenne François Pugliese, con un

per soddisfare una clientela fedele ed esigente. François Pugliese puntò sull’innovazione, conservando però un know-how secolare. Il ritorno dell’emblematico sommier imbottito con sospensione a molle, svecchiato e ridenominato «boxspring», segnò il rilancio dell’attività. François Pugliese lanciò anche una nuova strategia di vendita: l’apertura di una serie di punti vendita Elite. Il mercato era cambiato: tappezzieri e arredatori stavano gradualmente perdendo terreno e scomparendo. Nel

Nel 2006 Edith Caillet e il fratello Maurice cedono l’azienda di famiglia a François Pugliese.

passato nell’industria automobilistica e la voglia di affrontare una nuova sfida. Ne riconobbe immediatamente lo spirito imprenditoriale, le idee e la capacità di lavorare duramente. L’affare si concluse nel 2006. Non passò molto tempo prima che l’attuale capo dell’azienda, ora denominata Elite SA, si rendesse conto di dover continuare a capitalizzare sui prodotti fatti a mano e sull’artigianato,

2009 venne aperto il primo negozio Elite ad Aubonne, al posto della carrozzeria. «Era l’unica strategia possibile», conferma Edith Caillet. Le donne Caillet hanno sempre avuto ragione: Yvonne puntando sui materassi, Edith trovando il giusto acquirente. Oggi Marie Pugliese rappresenta una nuova generazione di donne.

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