Eliteness #05 - IT

130 ANNI DI MAESTRIA ARTIGIANALE

Attualmente è responsabile della comunicazione. Può parlarmi della sua strategia? La nostra strategia di comunicazione è da sempre olistica, incentrata sul sonno. Non siamo venditori di materassi o letti. La nostra missione è far dormire bene le persone e il sonno è uno degli anelli della catena del Ben Dormire, ma non l’unico. Sensibilizziamo la gente sull’importanza del sonno per la salute e il benessere, argomento poco noto al grande pubblico anche solo fino a dieci anni fa. Attraverso la rivista, i blog e gli eventi diamo consigli, collaboriamo con esperti e dimostriamo che il Ben Dormire è uno stile di vita completo, comprendente anche l’alimentazione, lo sport e la meditazione... Lei fa parte del Consiglio di amministrazione di Elite SA. Ha seguito una formazione specifica per rivestire questo ruolo? Sì, a completamento dei miei studi giuridici ho seguito due corsi di formazione presso la Swiss Board School, grazie ai quali ho potuto sviluppare competenze pratiche, in particolare per quanto riguarda la verbalizzazione, e approfondire il ruolo strategico di un consiglio di amministrazione. Guarda con timore al momento in cui suo padre lascerà l’azienda? Spero di poter contare su di lui ancora per qualche anno, in modo da avere il tempo di acquisire tutte le competenze necessarie. Ho ancora molto da imparare. Questo processo di apprendimento graduale, circondata da persone competenti nel loro campo, è rassicurante. Siamo una squadra di locomotive: insieme, faremo molta strada. Qual è la sua visione per Elite? Far crescere la Maison senza rinnegare mai la nostra essenza: artigianalità, cura dei dettagli, nobiltà dei materiali. Il mio modello è una Maison in stile Hermès: un’istituzione

cucire, era fantastico. Ma non mi vedevo assolutamente crescere in quell’azienda. Volevo percorrere la mia strada. Quando ho scelto di laurearmi in legge, infatti, l’obiettivo era diventare notaio. Come impiega il suo talento? Cosa la motiva? Mi piace molto il lavoro manuale, lo apprezzo davvero tanto. Quando vedo quello che riusciamo a fare in Elite, nel nostro piccolo, lo trovo straordinario. È questo che mi motiva: realizzare prodotti belli e duraturi, con materiali di qualità e una vera e propria ricerca. Mi piace questo lavoro manuale fatto con cura. Creare su misura è un’attività meravigliosa, come l’alta moda. In definitiva, ciò che offriamo ai clienti è in linea con i miei valori. Mi piace l’idea di assisterli in modo profondamente umano, lontano dalla logica impersonale dei grandi marchi e dei prodotti di massa. Suo padre è l’attuale CEO di Elite. Come immagina il suo posto? Dovrà simbolicamente uccidere il padre? No, affatto. Mi piace lavorare con lui e al suo fianco imparo molto. Lungi da me l’idea di scacciarlo. Non ho fretta, le cose accadranno naturalmente. Oggi abbiamo un solido gruppo dirigente con Philippe (Labouchère, COO), Julien (Buff, CFO) e Lara (Santacroce, Responsabile Risorse Umane). Ci completiamo a vicenda nello spingere l’azienda sulla via della crescita, assumendo tutte le funzioni direttive. Come vede il suo ruolo in questo gruppo dirigente? Mi impegno ovunque l’azienda abbia bisogno di me: nei rapporti con le boutique, nella produzione, nel marketing o nei progetti di sviluppo di nuovi mercati. Seguo un approccio pragmatico: andare sul campo, capire le esigenze, mettere insieme i pezzi del puzzle per far conoscere e progredire la Maison.

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