RACCOLTO IN CAMPO

siamo abbastanza attenti ad esaminare le caratteristiche dei vari pneumatici presenti sul mercato con lo sguardo rivolto anche alle nuove tecnologie IF e VF che consentono alle macchine agricole di trasportare carichi più pesanti a bassa pressione di gonfiaggio ri- spetto agli pneumatici standard, garanten- do un ciclo di vita del prodotto maggiore». «In quest’ultimo periodo, poi, così come stia- mo procedendo ad uniformare il nostro par- co macchine, stiamo gettando le basi per uniformare anche il parco gomme e in que- sto processo ci avvaliamo del supporto del nostro gommista di fiducia, che peraltro è un rivenditore ufficiale di pneumatici BKT, che ci aiuta nella scelta della soluzione migliore per una determinata macchina, in modo tale da restringere il numero di marchi utilizzati e poter contare su un’assistenza dedicata». LA COLTIVAZIONE DEI TERRENI FINALIZZATA ALL’ALIMENTAZIONE DEL BESTIAME E DEI DUE IMPIANTI DI BIOGAS Una breve panoramica della Maccarese ci permette di farci un’idea della mole di lavoro che devono sostenere le macchine agricole aziendali, in particolare i trattori e con essi gli pneumatici che li equipaggiano. La ripartizione colturale – finalizzata in pri- mis all’alimentazione del bestiame, rappre- sentato da circa 3.600 capi di razza Frisona Italiana, di cui 1.400 vacche in mungitura che producono in media 40 chili di latte al giorno con tre mungiture, e a quella dei due impianti di biogas da 999 e 635 kW – vede una netta prevalenza del mais da insalato, al quale sono destinati un migliaio di ettari, affiancato da cereali invernali da trinciato (grano tenero, orzo e miscugli di erbacee) su 600 ettari, e da grano duro da granella prodotto su circa 500 ettari. Completano il quadro 140 ettari di mandorleto e 20 ettari di cardo. L’UTILIZZO INTENSIVO DEI TRATTORI AZIENDALI, CON 2.000 ORE DI LAVORO ALL’ANNO Considerate le dimensioni dell’azienda, i ter- reni sono estremamente variegati – si va da quelli di natura prevalentemente sabbiosa vi- cino alla parte costiera a quelli in cui preval- gono la torba o l’argilla, a volte anche misce- late all’interno dello stesso appezzamento – e

in funzione della loro struttura vengono deci- se le tecniche colturali da adottare, che spa- ziano dall’aratura, su 200-250 ettari in media ogni anno, alla minima lavorazione, effettua- ta intorno ai 15-20 cm di profondità cercando di preparare il letto di semina in un unico pas-

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