― R I C E R C A ―
Si parla di memoria dichiarativa per la capacità di ricordare fatti ed eventi, ad esempio quando si memorizzano date storiche, il nome di una persona o le informazioni per un esame; e di memoria procedurale per l’acquisizione di abilità motorie, come imparare a camminare, a ballare o a guidare un’auto. Questi due tipi di memoria costituiscono la memoria a lungo termine. L’importanza del sonno paradossale Il sonno paradossale, o sonno REM (Rapid Eye Movement), è una fase specifica del sonno caratterizzata da un’intensa attività cerebrale simile allo stato di veglia, ma in cui i muscoli del corpo sono fortemente inibiti, a eccezione di quelli respiratori e oculari. Fino al 2001 si riteneva che la memoria si organizzasse durante il sonno paradossale. In seguito, si sosteneva che la memoria dichiarativa si organizzasse durante il sonno lento profondo e la memoria procedurale durante il sonno paradossale. Dal 2018, però, il sonno paradossale è tornato al centro, perché è quello che permette tutti i meccanismi di memorizzazione, di regolazione delle emozioni e di gestione dello stress, tutti elementi essenziali per il nostro benessere psicofisico. Gioca infine un ruolo fondamentale anche l’alternanza dei cicli di sonno lento, profondo e paradossale. Come impatta la malattia sul sonno? I disturbi del sonno in caso di demenza sono stati studiati soprattutto nella malattia di Alzheimer. Affliggono il 25-35% dei pazienti, con risvegli notturni prolungati che determinano una frammentazione del sonno con alterazione, o addirittura scomparsa, del sonno lento profondo e variazioni del sonno paradossale. I livelli di beta-amiloide (definizione: proteina che si forma naturalmente nel cervello) nel liquido interstiziale cerebrale aumentano in caso di privazione del sonno e l’alterazione del ciclo sonno-veglia potrebbe svolgere un ruolo nella patogenesi della malattia. Durante il sonno lento profondo, gli studi sembrano evidenziare un aumento del volume dello spazio interstiziale e degli scambi convettivi di liquido cerebrospinale, facilitando l’eliminazione degli scarti potenzialmente neurotossici che si accumulano nel sistema nervoso durante la veglia, tra cui la beta-amiloide. Da qui l’effetto dannoso di frammentazione del sonno...
Testo - ©Bret Kavanaugh
Testo - ©Viad Sargu
‑ 9 ‑
Made with FlippingBook Digital Publishing Software