Eliteness #04 – IT

― D E S I G N ―

F Fabien Roy è nato nel cuore della campagna vodese, in mezzo ai rigogliosi querceti del Bois de Moiry. Oggi vive nella Vallée de Joux e rimane visceralmente legato alla natura e al legno, inesauribile fonte di ispirazione riflessa anche nel suo lavoro di designer. Diplomato alla scuola superiore École Cantonale d’art de Lausanne (ECAL) e laureato in architettura alla Haute école spécialisée di Friburgo, Fabien Roy si divide tra design e costruzioni. A cosa si è ispirato per creare il letto Saint-George? Ho voluto mettere in risalto l’ambiente naturale della Maison Elite e promuovere l’uso di legno locale proveniente dalle foreste del Giura vodese. Si tratta di foreste rinomate in tutto il mondo per l’abete rosso, il frassino e il faggio.

L’obiettivo era creare un letto semplice utilizzando materiali nobili, naturali e locali.

Il mio progetto si articola in tre letti, tutti legati a tre luoghi emblematici vicini alla Maison Elite, tra splendidi villaggi vodesi immersi in paesaggi diversi. Il letto Saint-George, come l’omonimo villaggio ai piedi del Giura vodese, riprende il verde delle foreste di abeti rossi; oltre a omaggiare affettuosamente il mio defunto nonno, che si chiamava George. Il letto Saint-Livres ricorda il piccolo villaggio circondato da vigneti arroccato nel cuore della valle dell’Aubonne e ha il colore del vino, un bel granata. Il letto Saint-Prex, infine, declinato in blu lago, prende il nome dal grazioso villaggio vodese sulle rive del lago di Ginevra. Con quali materiali è realizzato il Saint- George? Con le sue linee pulite, ho voluto mettere in evidenza le gambe in frassino massiccio. Troppo spesso nascoste, danno carattere al letto. Contrariamente a quanto si crede, progettare un letto non è facile. Per sua natura, le proporzioni di un letto sono scarsamente dinamiche, contrariamente a una sedia o una poltrona. Per apportare movimento, ho curvato leggermente le gambe sul lato della testiera e optato per un tessuto con trama a rilievo di Kvadrat, fornitore danese di tessuti di alta gamma. Le cuciture decorative e geometriche del rivestimento della testiera, infine, ricordano la foresta di Risoux, nella Vallée de Joux, con i suoi plurisecolari abeti rossi. La testiera curva forma un’alcova in legno verniciato con pigmenti verdi, per lasciare chiaramente a vista le venature.

L’obiettivo era creare un letto semplice utilizzando materiali nobili, naturali e locali. Un letto di grande autenticità, dalle salde radici. Uno spazio intimo che permette di addormentarsi in una foresta, nel mezzo di un vigneto o in riva a un lago. Può dirci qualcosa di più sul legame tra la natura e il suo lavoro? La mia infanzia è stata segnata da un forte legame con mio nonno e con la natura. Sono nato a Croy, vicino a Romainmôtier, e ho avuto la fortuna di crescere circondato dalla natura, trascorrendo molto tempo nei boschi. Mio nonno era di carattere meticoloso e amava il legno. Lavorava come falegname. Ho passato molto tempo con lui in laboratorio. Ero curioso, mi piaceva guardarlo lavorare, ed è così che ho imparato. Capire come si progettano gli oggetti è essenziale per me, e progettarli io stesso è un’esperienza ricca e strutturante. Mi aiuta a restare in contatto con la realtà, con le cose concrete, e a pormi le domande giuste. Come in generale nella vita, si deve fare un passo alla volta. È un viaggio emozionante, in cui il processo, forse, conta ancora più del risultato. Mi piace attingere alle tradizioni, adattandole alla vita di oggi e alle esigenze attuali.

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