Why Umbria | Il bello e il buono – Idee per il futuro

ECONOMIC YEARBOOK OF ITALY - Why Umbria | Approfondimenti e considerazioni conclusive

che il tessuto produttivo della regione, dopo aver perso molta produttività dal 2000 in poi (ma soprattutto durante la Grande Recessione scoppiata nel 2009 a seguito della crisi finanziaria internazionale esplosa nel 2008), è impegnata nel recupero della produttività, quindi dei livelli competitivi delle imprese, per cui a un aumento del Pil corrisponde, rispetto alla media italiana, un incremento un po’ minore degli addetti (con l’effetto però di migliorare, grazie all’incremento della produttività, la solidità dei posti di lavoro). 3. Principali comparti e loro trend attesi L’economia del territorio è prevalentemente incentrata e dipendente dai settori: • dell’ industria in senso stretto (21% circa del PIL regionale), i cui principali comparti sono rappresentati da attività metallurgiche, industrie tessili, industrie alimentari, produzione di elettronica, fabbricazione di mobili, industria del legno, fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; • delle costruzioni (5% circa del PIL regionale), che include sia le infrastrutture che l’edilizia residenziale; • dei servizi (71% circa del PIL regionale), i cui settori sono rappresentati da commercio, attività professionali, attività finanziare ed assicurative, attività immobiliari, servizi di alloggio e ristorazione, attività artistiche e di intrattenimento, servizi di trasporto. I report elaborati dalla Banca D’Italia, sugli andamenti congiunturali dei singoli settori dell’economia dell’Umbria fino al terzo trimestre del 2022, evidenziano alcune specifiche tendenze. Relativamente al settore dell’ industria , viene evidenziata: • robusta ripresa delle attività, già iniziata nel 2021, proseguita anche nel 2022, con un aumento delle ore lavorate nei primi nove mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; • percezione di preoccupazione sui futuri sviluppi, legata alla persistenza

delle tensioni geopolitiche internazionali ed alle elevate quotazioni dell’energia, i cui effetti risultano rilevanti per la presenza diffusa di

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