Why Umbria | Il bello e il buono – Idee per il futuro

ECONOMIC YEARBOOK OF ITALY - Why Umbria | Prefazione

di piccole e medie imprese, dall’altro possono rischiare di restare intrappolate in una dimensione troppo ridotta rispetto a quella di competitor internazionali. In un contesto economico in cui il paradigma “piccolo è bello” è stato messo in discussione, l’operare in modo congiunto e con strategie interconnesse di responsabilità sociale o di azione imprenditoriale integrata può più che moltiplicare il beneficio sul territorio; distretti e filiere sono il modo con cui gli imprenditori possono crescere e contribuire alla crescita del loro ecosistema. Le strategie per costruire e consolidare un percorso aziendale si fondano anche sulla capacità di creare collaborazioni con altri operatori, porre in evidenza i valori delle singole aziende, saper rispondere alle opportunità che derivano dall’innovazione trasversale ai vari settori. L’innovazione e la digitalizzazione possono essere fattori determinanti per superare i vincoli dimensionali, favorire collaborazioni, affrontare nuove sfide globali come il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Con il contributo delle risorse del PNRR e con la decisiva collaborazione tra Regione ed imprese, potranno essere implementate azioni finalizzate al potenziamento della capacità scientifica e tecnologica, alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale, al miglioramento delle infrastrutture e alla mobilità sostenibile. I benefici di cui è possibile usufruire non provengono solamente dalle azioni delle aziende, ma possono derivare anche dall’ambiente esterno e dai territori. Per essere competitiva, sostenibile e guardare al futuro, l’azienda deve saper dialogare con il territorio, così da rispondere prontamente ai bisogni della società e del mercato, innovando, utilizzando nuove tecnologie e imparando ad operare in ambienti in continua evoluzione. Le PMI devono misurarsi con nuovi parametri valutativi della propria eccellenza. “Prodotto di qualità” e “processo certificato” non bastano più: per essere attrattivi agli occhi di investitori, finanziatori, consumatori e grandi clienti, oltre che per essere parte di filiere, è sempre più necessario aggiornare i fondamentali di pianificazione, organizzazione, governance, cultura di impresa, innovazione e far sì che siano allineati ai pillar ESG che consentono all’impresa di incorporare, nella propria strategia, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda

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