FIAT 466

un giro delle ruote posteriori. Per la presa di forza a 540 giri/min andava montato il terminale di 1 pollici a 6 scanalature, men- tre per la 1.000 giri/min andava montato il terminale di 1 pollici a 21 scanalature. TRAZIONE SEMPLICE O INTEGRALE: UN “VERO” CAMPO APERTO Nonostante la potenza di 54 cavalli lo inse- rirebbe oggi fra i trattori di piccole dimen- sioni, il 466 si proponeva quale strumento di lavoro in grado di far fronte ad ogni ope- razione nei campi, dalla semina alla fiena- gione fino alla preparazione del terreno. Infatti, il 466 era disponibile sia con trazio- ne semplice sia con doppia trazione (con- trassegnata dalla sigla DT), dimostrandosi un perfetto tuttofare in ogni condizione di lavoro, grazie anche all’idroguida opzionale che rendeva più comodo e maneggevole lo sterzo. Da segnalare per quanto riguarda il siste- ma frenante l’impiego di freni multidisco in bagno d’olio, in sostituzione di quelli a na- stro. Notevole anche la dotazione in materia di zavorre, in quanto era possibile disporre di

in cascata, sistemato tra la frizione e il cambio a 12 marce che portava a venti il numero di marce avanti disponibili e ad 8 le retromarce. Con tale allestimento, la velocità minima in 1° marcia lenta ridot- ta era di 0,3 chilometri orari, mentre la velocità massima con pneumatici 14.9/13- 28 era di 31,3 chilometri orari, al pari del- la versione base. Per inserire il riduttore era necessario fermare il trattore e, una volta disinnestata la frizione, tirare indie- tro una leva posta a sinistra del posto di guida. La versione con riduttore pesava 15 chilogrammi in più rispetto al modello base. Altro accessorio a disposizione sul FIAT 466 era l’inversore che consentiva di di- sporre di 12 marce in avanti e 12 in retro- marcia: per invertire il senso di marcia era necessario fermare il trattore e spo- stare indietro o in avanti la leva posta a sinistra del posto di guida per azionare le retromarce o le marce in avanti. La ver- sione con riduttore aveva un peso di 20 chilogrammi superiore rispetto al model- lo base con trasmissione 12+4. SOLLEVATORE IDRAULICO CON PORTATA DI 2.300 CHILOGRAMMI E PRESA DI FORZA A DUE VELOCITÀ Il FIAT 466 era dotato di un sollevatore posteriore di 1° o 2° categoria con una portata di 2.300 chilogrammi alle rotule dei bracci inferiori. Alla destra del po- sto di guida si potevano trovare le leve di controllo della posizione e di controllo dello sforzo con relativi pomelli di arre- sto per interrare l’attrezzo sempre alla stessa profondità durante il lavoro. Per quanto riguarda l’impianto idraulico, erano disponibili fino a due distributori ausiliari, utilizzabili mediante altrettante leve poste sempre alla destra del posto di guida. La presa di forza era disponibile nella velocità standard di 540 giri/min e, in via opzionale, 540 e 1000 giri/min, ottenibili

un pacchetto di zavorre anteriori di 6 o 10 piastre di ghisa di 33 chilogrammi ciascuna che, con il supporto del peso di 80 chilo- grammi, permettevano di raggiungere un totale di 278 o 410 chilogrammi. Per le ruo- te posteriori erano disponibili 4 o 6 anelli di ghisa del peso di 50 chilogrammi ciascuno per un totale di 200 o 300 chilogrammi. NUMEROSI ACCESSORI A RICHIESTA Per soddisfare le esigenze di ogni cliente, FIAT Trattori forniva anche sul più piccolo dei Serie 66 numerosi accessori a richiesta, in modo che ogni agricoltore potesse con- figurare il proprio trattore secondo le pro- prie esigenze. Come riportato dal libretto originale di uso e manutenzione, gli acces- sori disponibili erano: inversore meccani-

rispettivamente con il motore a 2.200 e 2.380 giri/min. La presa di forza poteva essere co- mandata dal motore o essere sincronizzata con il cambio e, in tal caso, il terminale scana- lato compiva 8,2 giri con presa a 540 giri/min oppure 14,1 giri con presa a 1.000 giri/min per

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meccagri network

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