SALUTE
LE NOSTRE ESIGENZE, MA ANCHE "L’ARCHITETTURA", OSSIA LA QUALITÀ DEL NOSTRO SONNO, CAMBIANO MAN MANO CHE INVECCHIAMO. FISIOLOGICAMENTE, LE FASI DEL SONNO PROFONDO A ONDE LENTE SI ACCORCIANO.
Ci si può veramente sentire molto male. Ciò peggiora i nostri tempi di reazione in
Che rischio si corre a non dormire a sufficienza?
modo significativo, aumentando il rischio di incidenti. Ne risentiranno anche le nostre capacità cognitive. Se ci si priva della soddisfazione dei bisogni fisiologici, si diminuiranno le capacità mnestiche. Si agirà chiaramente e costantemente al di sotto delle proprie capacità. Non consiglierei mai a nessuno di accorciare le sue notti per acquisire maggior efficienza!
Le persone acquisiscono una sensibilità sempre maggiore riguardo all’importanza di dormire bene e ai rischi di un sonno di cattiva qualità per la loro salute. In passato poteva
In passato, i suoi pazienti talvolta si rivolgevano a lei per ridurre il numero di ore di sonno. Oggi non accade più. Come lo spiega?
Mo l t i d i ques t i gadge t mirano a valutare la qualità, buona o meno, del sonno analizzandone le fasi. Orbene, ciò è impossibile senza appl icare degl i
Esiste sul mercato un numero sempre maggiore di tecnologie per monitorare il nostro sonno. Queste "sleep techs" sono utili?
La carenza di sonno si accumula veramente o sono sufficienti alcune notti di sonno "normale" consecutive per riuscire a ritrovare un certo equilibrio? Se ci si priva del sonno in maniera cronica, la carenza si accumula. Ma il cervello e il nostro organismo hanno una capacità di recupero enorme. Uno studio ha dimostrato che dopo una privazione di sonno della durata di undici giorni, il recupero da parte dei soggetti testati è avvenuto in tre notti. capitarmi che dei pazienti mi chiedessero come si frammentasse il sonno, nell’intenzione di assumere farmaci per rimanere svegli; nessuno più mi pone quesiti di questo tipo. I miei pazienti desiderano soprattutto ridurre il proprio stato di affaticamento e migliorare le proprie prestazioni.
elettrodi alla testa del paziente. Alcuni miei pazienti vengono a consultarmi sottoponendomi la registrazione delle fasi del loro sonno effettuata da un orologio. Ma non ci si può accontentare di misurare dei movimenti o la loro assenza; ciò non significa ancora che il paziente si trovava nell’una o nell’altra fase del sonno. Altri apparecchi rilevano il ritmo cardiaco, ma anche quello è un parametro approssimativo. Per contro, altre tecnologie, per esempio quelle basate sul ricorso a sensori possono servire a comprendere che un soggetto soffre di russamento, un elemento che può spiegare la presenza di determinati disturbi. Quanto ai materassi connessi, possono, quando viene diagnosticata un’apnea, permettere di curarla sollevando temporaneamente il dormiente quando un russamento ne annuncia il manifestarsi.
Bisogna distinguere tra il consumo prescritto da un medico e l’assunzione come automedicazione. Da qualche
Cosa pensa dell’assunzione di melatonina per tornare a dormire?
Sì, si rischia di soffrire di or tosonn i a , un di sturbo strettamente associato all’uso di dispositivi che tracciano
Cercando di dormire bene non si rischia di non dormire più?
anno, la Comunità europea ha autorizzato la vendita libera della melatonina. In Svizzera la si può ottenere unicamente dietro presentazione di ricetta medica. La melatonina è un ormone molto efficace con pochissimi effetti collaterali. Tuttavia, se si assume in modo inadeguato al nostro ritmo biologico si rischia di stare ancora più male. Bisogna assolutamente che un medico abbia analizzato il funzionamento dell’orologio biologico del singolo.
il riposo, che interessa sempre più persone. Si tratta dell’ossessione di dormire bene. Il nome di questa malattia è stato coniato nel 2017, contemporaneamente alla democratizzazione di questi dispositivi connessi che tracciano il sonno. È stato ispirato dal termine ortoressia, che indica la ricerca ossessiva di un’alimentazione sana. Non è possibile, ricordiamolo, con la sola volontà, influenzare il sonno, dal momento che quest’ultimo è gestito unicamente dal cervello. Si possono però adeguare i comportamenti individuali, dar prova di buon senso e, in molti casi, il nostro sonno risponderà in modo positivo. Per il resto, però, non bisogna esagerare, con il rischio di creare uno stato di ansietà che certamente turberà il sonno e diverrà una nuova e perversa ricerca di prestazioni…
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