Eliteness #02 – IT

METE «QUANDO CI SI SVEGLIA QUI IN PIENO INVERNO...

... È COME SE SI FOSSE IN LAPPONIA » Sotto la direzione di Patrick Delarive, che l’ha rilevato nel 2008, il Whitepod è divenuto un

Patrick Delarive, appassionato imprenditore multi- business, ha rilevato il Whitepod nel 2008, per un colpo di fulmine, ma anche dopo aver maturato una progressiva presa di coscienza.

nuovo luogo di riferimento: un hotel ecologico di lusso, che è passato dai cinquecento visitatori l’anno ai quindicimila ospiti attuali. La struttura non ha in alcun modo risentito della crisi sanitaria, con una percentuale di camere occupate in questo periodo pari al 92%: numeri sconvolgenti se raffrontati con quelli riportati dal settore alberghiero svizzero.

aumento della consapevolezza dei viaggiatori: vogliono che le loro vacanze abbiano un significato. Il personale dell’hotel ogni giorno s’impegna a indicare comportamenti virtuosi e a spiegare in cosa è importante preferire una filiera corta. La saponetta prodotta localmente senza imballaggi in plastica è un esempio, come pure il fatto di non offrire succo d’arancia a colazione, ma di sostituirlo con succo di albicocca del Vallese. Anche non avere sulla carta dei vini champagne o rosé provenzale per via della lontananza delle loro regioni d’origine è accettato di buon grado quando ne viene spiegato il motivo.

Mi avevano colpito il progetto e la coppia che l’aveva lanciato. In quel periodo ho avuto una presa di coscienza:

Perché nel 2008 si è lanciato nel settore dell’ eco-ospitalità?

stavo contemporaneamente ristrutturando un’area industriale a Vevey (chiamata Les Moulins de la Veveyse) per costruirvi quattrocento alloggi ecologici. Sentivo che bisognava cambiare il nostro modo di costruire. Quando ho scoperto questa nuova maniera di fare ecoturismo, ho avvertito, intuitivamente, che non poteva che funzionare. Il mio modus operandi, che applico a ciascuno dei miei progetti, è aggiungervi "valore", fare in modo che apportino "significato", ma anche "piacere". Quanto realizzato con il Whitepod rappresenta il punto di convergenza di questi tre intendimenti.

Penso che leggi e tasse non siano un buon modo per sensibilizzare le persone e indurle a cambiare i loro

L’ecoturismo avrà, a suo parere, un impatto reale sull’ambiente?

comportamenti. Questo tipo di microiniziativa ha un ruolo esemplare da svolgere. Oggi i clienti di strutture di lusso sono stufi di passare da un cinque stelle a Parigi a un altro cinque stelle a New York all’interno del quale vivranno la stessa identica esperienza. Venire qui e sentire i rumori prodotti dagli animali nel mezzo della notte consente di fare scorta di emozioni e di ricordi. Quando ci si sveglia in uno dei pod in pieno inverno, è come se si fosse in Lapponia. Si è in mezzo al niente, completamente isolati dalla propria quotidianità, per scoprire e provare qualcosa di davvero nuovo. Questo concetto di soggiorno ci ha peraltro portati a costituire un nuovo gruppo alberghiero, che sarà presentato prossimamente, al fine di ideare altrove in Svizzera esperienze altrettanto sorprendenti, di cui la nostra clientela ha un gran desiderio. Il gruppo D Hotel permetterà di offrire questa accoglienza "Definitely Different".

No, penso che lo facciano per una serie di motivi: i nostri ospiti vengono qui soprattutto per vivere un’esperienza straordinaria e facciamo di

I clienti che frequentano il luogo lo fanno spinti da considerazioni di ordine ambientale di questo tipo?

tutto affinché non manchi mai l’effetto sorpresa durante tutta la loro permanenza. La vista, il comfort, le attenzioni e persino il cane San Bernardo fanno parte di ciò! Resta il fatto che negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio

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