Il nostro CD da scaricare: passo dopo passo, curiosità dopo curiosità
Infatti, il nostro compito vuole essere quello di essere semplicemente una voce, tra le tante, che non consiglia, non ammonisce, non dispensa strizzatine d’occhio o ammiccamenti per aggiungersi al coro di coloro che si ritengono i custodi di ciò che è valido e dev’essere necessariamente salvato e posseduto da ciò che non lo è. La nostra voce, in materia, vuole essere solo una discreta presenza, che di numero in numero presenterà un disco, che può essere scaricato del tutto gratuitamente, come del resto la rivista stessa, con il semplice intento di offrire, per l’appunto, un mattoncino sonoro, che poi verrà valutato e verificato da chi vorrà ascoltarlo, sia in termini di qualità artistica, sia in quelli che riguardano la sua qualità tecnica di riproduzione. Inoltre, come avrete già letto, il titolo dell’articolo o, per meglio dire, di questa “rubrica” (non vogliamo nemmeno definirla “Guida ideale”), avrà il solo obiettivo di introdurre il lettore a quanto andrà ad ascoltare, fornendogli unicamente dei ragguagli storici, delle curiosità, delle informazioni che gli permetteranno, così ci auguriamo, di apprezzare meglio le interpretazioni che gli verranno offerte di volta in volta. Sulla base di ciò, abbiamo quindi pensato che il primo disco da allegare all’altrettanto primo numero della rivista potesse essere un titolo esemplificativo, un mirato assaggio di quanto grandi interpreti del passato, unitamente all’indubbia qualità tecnica delle loro registrazioni, furono in grado di esprimere con le loro letture ed esecuzioni di capolavori assoluti della musica orchestrale e sinfonica. Ecco, allora, che la scelta è caduta sul Vol. 2 Hi-Res Sampler dell’etichetta CBH Music , che presenta in formato liquido ad alta e ad altissima risoluzione titoli del passato che hanno fatto, questo sì, la storia del disco. D’altronde, basta dare un’occhiata agli interpreti che questo disco racchiude per comprendere che appartengono al gotha, all’olimpo della direzione orchestrale, ossia Herbert von Karajan con i Berliner Philharmoniker, Leopold Stokowski con la Houston Symphony Orchestra, Erich Leinsdorf con la Boston Symphony Orchestra, Antal Doráti con la London Symphony Orchestra, Kirill Kondrašin con la Moscow Philharmonic Orchestra, Hermann Scherchen con i Wiener Philharmoniker e Leonard Bernstein con la New York Philharmonic Orchestra, che presentano brani di opere immortali di autori quali Čajkovskij, Vivaldi, Mozart, Mahler, Bartók e Orff. Vediamo, allora, di introdurre i nostri lettori, passo dopo passo, alle otto tracce che compongono questo Sampler di altissima qualità, il quale rappresenta anche
di Andrea Bedetti
Oltre ad offrire ai lettori, in ogni numero della rivista, un disco in formato liquido, è nostra intenzione fornire anche una scheda di presentazione, attraverso la quale poterli introdurre a quanto andranno ad ascoltare. Non una vera e propria “guida all’ascolto”, ma piuttosto degli appunti sparsi grazie ai quali inquadrare meglio i vari brani presenti. Cominciamo con il Vol. 2 Hi-Res Sampler dell’etichetta CBH Music, composto da otto tracce in cui sette eccelsi direttori d’orchestra danno sfoggio della loro arte interpretativa. Un disco che potrebbe avere, come sottotitolo, “Invito alla grande musica sinfonica”. Come dare inizio a una discoteca selezionata, composta da titoli validi sia sotto l’aspetto artistico, sia sotto quello tecnico? Se si riflette bene, soprattutto se si è alle prime armi, se si è dei neofiti, ma anche se si hanno alle spalle un bel po’ di ascolti e se si è un po’ avvezzi alla storia della musica colta, il problema resta, poiché la materia discografica è a dir poco sterminata e se ci si avventura senza avere le idee sufficientemente chiare, si rischia davvero di restare impantanati tra le miriadi di case discografiche, autori, interpreti, generi, senza contare i tanti consigli, suggerimenti, dritte che affollano i siti e i forum sul web, tutti pronti a tirare la giacchetta, scrivendo e strombazzando “Questo disco è imperdibile” o “ Una registrazione che non deve mancare sui nostri scaffali!”, oppure ancora “Ragazzi, questa incisione è da urlo!”. Da parte nostra, ossia di coloro che lavorano e scrivono per questa rivista, che si occupa appunto di musica, sia a livello di produzioni discografiche, sia di quel materiale che può essere necessario per migliorare o dare inizio a un impianto di ascolto, con il chiaro intento, quindi, di soddisfare gli appassionati musicofili e quelli audiofili, con questa rubrica vogliamo semplicemente aggiungere un piccolo mattone alla volta, con un obiettivo ben preciso: cercare di costruire un muro, fatto appunto di tanti mattoncini, che simbolicamente può rappresentare una discoteca che non vorremmo pomposamente definire “ideale” o “consigliata”, quanto soltanto “suggerita”, per il semplice fatto che ognuno è naturalmente padrone di aggiungere o meno i propri mattoni, di seguire i propri gusti e le proprie preferenze.
un’opportunità per conoscere un’etichetta come la CBH, visto che questi brani provengono da altrettanti titoli che si possono acquistare direttamente dal sito web della label (https://www.cbh-music.com/). Cominciamo, seguendo l’ordine progressivo della tracklist, dalla prima traccia, che presenta il Finale dal fantasmagorico Concerto per orchestra di Béla Bartók, con la direzione di Antal Doráti alla testa della London Symphony Orchestra, in una registrazione avvenuta a Londra nel 1964 a cura della casa discografica Mercury e proveniente da un disc-to-reel (numero di catalogo della CBH 190 nel formato WAV 192/24).
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