GrooveBack Magazine 001

Cavi sbilanciati RCA EVO1 & Cavo USB EVO1 de LA SOUND

RCA EVO1, che appartiene alla linea entry level Deviank (faccio subito presente, per chi non lo sapesse, che nel caso de La Sound il termine entry level è, come vedremo, davvero da prendere con le molle), e un cavo USB EVO1 che fa parte, invece, del top level Olympia. I prodotti La prima cosa da chiarire è che tutte le leghe dei cavi La Sound sono realizzate in casa, il che rappresenta un grandissimo vantaggio, sia in termini di qualità, sia di controllo dal primo all’ultimo passaggio del prodotto. Così, restando sulla linea Deviank, tutti i cavi entry level sono costruiti con conduttori solid core 21 AWG e 23 AWG (l’acronimo AWG sta per American Wire Gauge e determina in un cavo l’area totale della sezione del conduttore, che determina a sua volta la sua capacità di trasporto della corrente e la sua resistenza elettrica) e prodotti con una lega ottenuta miscelando rame puro (4N OFC) e argento puro (99,99% 4N), fusi assieme in colata continua nello stabilimento COMAR, di proprietà dello stesso Marchetti. Inoltre, bisogna tenere presente che, come afferma la stessa azienda, la lega prodotta e impiegata per la realizzazione dei conduttori presenta una struttura omogenea con una grana ultrafine (range medio da 0,80 a 4 micron), esente da impurità e con una ottima conducibilità. Al contrario, i cavi della linea Olympia, top di gamma, vantano conduttori in argento puro 99,99% 4N, con processo di colata continua, e sono realizzati in solid core 16 AWG, 21 AWG e 23 AWG. Entrando nello specifico, la filosofia dell’azienda veneta può essere notata già dal tipo di confezione con cui sono venduti i suoi prodotti e come vengono preservati, in modo da garantirne le proprietà. Sia i cavi di interconnessione, sia quello USB, sono presentati in una scatola di cartone rigido assai resistente, la cui sagomatura è realizzata per ospitarli in modo ottimale. Nella confezione dei cavi RCA è presente anche una pezzuola in tessuto per poter maneggiare e pulire i connettori senza sporcarli, mentre in quella del cavo USB viene messo a disposizione un paio di guanti in cotone che ha lo stesso obiettivo. Infine, tutti i connettori sono inguainati in una calza a rete protettiva, onde prevenire improvvidi graffi, calza che può essere ovviamente sfilata nel momento stesso in cui i cavi vengono utilizzati. Osservandoli con maggiore attenzione, non si può fare a meno di notare la qualità dei componenti e del materiale utilizzato (raramente ho potuto ammirare dei connettori placcati in platino, come quelli in dotazione per i cavi di interconnessione RCA, con un livello di solidità, di cura e di raffinatezza così elevato, oltre a vantare un serraggio davvero efficace), così come l’ottima flessibilità dei cavi, che permettono di essere facilmente posizionati nella propria catena d’ascolto. Il patron Paolo Marchetti consiglia un rodaggio di questi cavi di almeno quarantotto ore, cosa che da parte mia non ho avuto bisogno di fare, in quanto quelli avuti in prova erano già rodati a dovere. Il test di ascolto Non dico di essere andato sul velluto, quando mi sono apprestato all’ascolto della coppia di cavi RCA Deviank e di quello USB Olympia, ma poco ci è mancato, per il semplice fatto che già in passato avevo avuto modo di saggiare la loro qualità e la loro

di Andrea Bedetti

Quando devo affrontare, in termini di analisi e di valutazione, il capitolo cavi audio, sento il dovere di avvisare il lettore e l’appassionato che è come avventurarsi in un campo minato per il semplicissimo fatto che non esiste nell’hardware un prodotto così soggettivo e dipendente dal tipo di catena d’ascolto che si possiede.

Questo soprattutto quando il cavo in questione si avvale di una lega di puro argento, in quanto anche in questo caso il riscontro di un suono migliore o peggiore dipende dall’impianto che possediamo. Insomma, l’argento puro è una gran brutta bestia: può risultare ottimale, permettendo un salto di qualità non indifferente, oppure controproducente, svilendo il suono e causando problemi, come quello, tanto per fare un esempio, di un principio di saturazione nella gamma acuta. Quindi, soprattutto quando un cavo costa, e già di per sé l’argento puro come materiale ha un prezzo di base non indifferente, se si ha la possibilità di farlo, è quantomeno consigliabile provarlo sempre sul proprio impianto prima di comprarlo. Tale succinta premessa mi è apparsa indispensabile, tenuto conto che andrò ora a spiegare quanto ho avuto modo di ascoltare, a livello di test con due cavi, entrambi dell’azienda veneta La Sound di Paolo Marchetti, la quale nel giro di poco tempo si è fatta un nome, in termini di qualità e di affidabilità, nel giro degli appassionati e degli audiofili. I prodotti in questione sono una coppia di cavi sbilanciati di interconnessione

116 | GRooVEback001

117 | GRooVEback001

Made with FlippingBook flipbook maker