sia la direzione, sia l’orchestra. Fortunatamente, nel Sampler della CBH non è stato inserito l’annoso e stucchevole (se non eseguito con la dovuta accortezza) Adagietto , bensì il secondo tempo, lo Stürmisch bewegt. Mit grösster Vehemenz (ossia, Tempestoso ed animato. Con la più grande veemenza), il cui incipit è interpretativamente assai impegnativo, visto che presenta un breve ostinato dei bassi seguito da un motivo agitato di scale ascendenti e discendenti, la cui enunciazione deve trasmettere un senso di ansia e di rappresa impotenza. Inoltre, dopo la presentazione dei due temi, il primo reso con i violini primi e il secondo che non è altro che la citazione quasi letterale del secondo episodio della Marcia funebre iniziale, che rappresenta il primo tempo della sinfonia, si raggiunge il cuore del movimento, con un passaggio in cui la dimensione angosciante e una spasmodica febbre raggiungono livelli timbricamente esplosivi. Ebbene, Leinsdorf, con la preziosa complicità della compagine bostoniana (che all’epoca rientrava tra le cinque migliori orchestre al mondo), riesce a disciplinare e a convogliare un Klang sempre convincente, sorretto da un’intensa scarica emotiva (la febbre trasmessa dagli archi acuti è notevole per fattura e per pulizia), il che gli permette di giostrare adeguatamente nel pulsare agogico del movimento, restituendo un suono che è simbolo stesso di un’imbarcazione sballottata dalla forza e dalla violenza di un oceano in tempesta. Assai buona la presa del suono fatta da Lewis Layton, che mette in mostra una dinamica nucleare, oltre ad essere velocissima (il decadimento armonico degli ottoni, così sollecitati, è pressoché perfetto), una qualità tecnica che permette di apprezzare ulteriormente la prova esecutiva.
volle utilizzare i colpi di cannone, evitando così di cadere nella possibile trappola che ogni direttore deve scansare allorquando dirige questa pagina, ossia non cedere alla retorica, visto che ci troviamo di fronte a una composizione di chiara matrice patriottica. Semmai, Lenny , e lo si può notare facilmente durante l’ascolto, si pone l’obiettivo di non calcare la mano sugli sbalzi timbrici, aumentando di conseguenza la dose “effettistica” del brano, ma evidenziando maggiormente la capacità descrittiva che Čajkovskij riesce magnificamente a rendere attraverso l’uso sapiente delle sezioni orchestrali, impastando e dividendo, aggiungendo e raschiando, dando una fuggevole pennellata a mo’ di schizzo, così come soffermandosi su alcuni particolari (si prenda a titolo di esempio, come il musicista, dopo la prima, trionfante declamazione dell’inno francese, riesce a smorzare la tensione emotiva attraverso un mirato passaggio dato dai violoncelli e dai contrabbassi, che addolciscono miracolosamente l’elettrificata atmosfera… ).
La tracklist si conclude con il ritorno di Lenny Bernstein, che esegue, sempre con i componenti della New York Philharmonic Orchestra, una delle pagine orchestrali più adatte per capire perché Pëtr Il’ič Čajkovskij sia considerato (giustamente) uno dei più grandi orchestratori della storia della musica. Il brano è il famosissimo 1812 Ouverture Solennelle in mi bemolle maggiore, op. 49, pezzo amatissimo anche dagli audiofili, che amano vedere schiantarsi le pareti della loro sala d’ascolto quando entrano in azione i colpi di cannone con i quali si conclude il
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brano… In effetti, ben pochi compositori hanno saputo restituire con altrettanta efficacia la descrizione di una battaglia, esaltando l’apporto delle varie sezioni orchestrali, in una continua esplosione (è proprio il caso di dirlo) di colori timbrici che investono la macchina strumentale è che raggiungono il culmine alla fine della pagina, quando nell’echeggiare delle note della Marsigliese francese, l’orchestra si lascia andare a un festoso dispiegamento sonoro, scandito dalla gioiosa presenza delle campane tubolari. Ora, in questa registrazione, fatta dai tecnici della CBS nel 1962, nella quale furono incluse altre celeberrime pagine del musicista russo quali il Capriccio italiano , la Marcia slava e l’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta (numero di catalogo CBH 226 nel formato WAV 44.1/16), e mi dispiace deludere i suddetti audiofili, Bernstein non
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