GrooveBack Magazine 003

della scena, una voce espressiva e sensuale resa a meraviglia dalla gamma media del Ciare HM130, un medio datato ma ancora validissimo, che il progettista ha saputo magistralmente integrare nel sistema. In realtà il brano seguente, la Toccata e fuga BWV 565 di Bach, con i vari registri dell’organo chiarisce ancor più il valore di un sistema in cui il progettista ha lavorato certosinamente proprio affinché non si avvertisse nessun scalino tra i cinque trasduttori utilizzati. Il timbro risulta così omogeneo e la caratteristica ambienza di una chiesa realisticamente riprodotta. In questo tipo di strumento, come in altri, avere a disposizione un’ampia larghezza di banda aiuta a non mortificarlo, ma a farlo venire fuori in tutta la sua grandiosità, dalle profonde note di pedale sino al cristallo delle canne più piccole. Continuum è il terzo album in studio del cantautore e chitarrista statunitense John Mayer, molto apprezzato dalla critica internazionale, influenzato considerevolmente dal Blues, Blues Rock e dal Soul. Nel brano Gravity si apprezzano quelle qualità tipiche di un diffusore monitor, quel suono sospinto in avanti che rende voce e chitarra particolarmente carnose, fiammeggianti sarebbe il caso di dire. In verità questa è una caratteristica voluta in fase di registrazione e che le Blaze Monitor restituiscono paro paro. Non mi ero portato dietro il fonometro, ma l’ascolto è stato mediamente condotto su pressioni sonore sicuramente superiori a quelle condominiali, dove anche 80 dB medi nel punto d’ascolto possono essere un lusso, in quanto credo si fosse sui 90 dB abbondanti, tranne nel devastante assolo di batteria Sticks to Me di Charly Antolini, in cui questo limite è stato superato, pur senza mettere alla corda seriamente le Blaze. Nel brano Inferno di Hedegaard è l’impulso veloce che la fa da padrone, i fulminei transienti di sintesi elettronica. Si tratta di un brano trucido, quasi apocalittico con le sue sonorità grondanti uno smaccato senso di horror . Una macabra scenografia, iniziata con dei sinistri beat di apertura, seguiti da voci robotiche e linee di basso che scuotono le ossa con sintetizzatori meccanici.

«Anche la gomma ha comunque i suoi problemi», afferma Mario Garavaglia, «dopo dieci anni s’indurisce, per tenerla in forma bisogna trattarla con il silicone spray». Un woofer con la sospensione esterna in foam è sopraffino. Parlando di un’altra tipologia d’altoparlante, il marchio brianzolo porta avanti la sua lotta pure contro i midrange a cupola, il cui impiego ritiene giustificato solo nel caso di sistemi casalinghi, non in uno studio di registrazione, dove le SPL sono certamente più elevate. In questo caso, se la cupola non è abbastanza rigida, quando va in escursione e impatta con l’aria tende a deformarsi, generando

Il progettista Mario Garavaglia con la sua “creatura”.

fenomeni distorsivi e break-up da schiacciamento. Diverso è per il classico midrange a cono, che spinge molta più aria e non ha il problema della deformazione. D’altro canto, se si progetta una cupola estremamente rigida non si avrà un suono valido come dovrebbe essere. Notevolissima la discesa sulle basse frequenze del Blaze Monitor, dichiarata in 16 Hz; in realtà il sistema è accordato a 54 Hz, ma con l’ausilio dell’elettronica si riesce a scendere più in basso. Sul versante opposto siamo a 40.000 Hz, dato dichiarato per il supertweeter a nastro, questo lavora dai 18.000 Hz in su e dona alla riproduzione una grande ariosità. Impressioni di ascolto Chi poteva aspettarselo che a pochi passi da casa avrei ritrovato il sentore della mia giovinezza, concentrato in un sistema d’altoparlanti che mi ha riportato a quando, ragazzo, ascoltavo nella mia stanza le Pioneer CS-E421 (le prime casse “serie” che ho posseduto dopo un “compattone” Philips), cui fecero seguito le RCF BR45 e le ESB 40 LD? Da audiofilo d’antan do molta importanza al fattore “amarcord”, a quegli oggetti che hanno arricchito i miei anni verdi. Gli ascolti cominciano con il magniloquente The Flight to Neverland ( From Hook di John Williams), un brano sinfonico di largo respiro che mette subito in chiaro le qualità di queste Blaze. Forse fuorviato dal termine “Monitor” presagivo una prestazione diversa, con le medie frequenze piuttosto in avanti, mi ritrovo invece seduto in decima o ventesima fila, davanti a una compagine orchestrale dalla prospettiva grandiosa, esattamente come l’ha concepita l’ingegnere del suono di quest’ottima registrazione. L’ampiezza del palcoscenico sonoro è grandiosa, eccezionale la rifinitura e il senso di aria ricreato. Mentre ascolto penso che quel supertweeter fa proprio bene il suo dovere, anche se sono stato sul punto di chiedere a Mario di abbassarne l’emissione sino allo spegnimento, non avendone però il coraggio. La stoffa degli archi è sopraffina, mi spingo a adoperare un termine sin troppo abusato dai recensori audio, “setosi”, ma non ne trovo altri che rendano l’idea delle note che scorrono senza impicci né asprezze di sorta, come seta appunto. Si cambia genere, è la splendida vocalità di Cassandra Wilson con Love is Blindness (tratto da New Moon Daughter ) che ora occupa il centro

Specifiche tecniche

- Monitor biamplificato a cinque vie - Doppio woofer da 12” - Midrange a cono da 5” - Tweeter in seta Satori - Supertweeter a nastro - Potenza 800 Watt - Risposta in frequenza 18 Hz - 40 kHz - Impedenza 6 Ohm

(Nel prezzo, che è di 22.170,00 Euro IVA inclusa, è compresa la consegna e l’installazione (eseguita da personale specializzato) nel luogo di destinazione, con ottimizzazione della risposta in frequenza. Nel Bundle sono compresi una coppia di Blaze Monitor con stand, amplificatore quadricanale in Classe D Brianza Audio Lab, unità DSP, cablaggi di segnale e potenza, installazione personalizzata in tutta Italia. Blaze Monitor è un prodotto unico realizzato a mano in Italia su richiesta, personalizzabile nelle finiture estetiche. Disponibile solo su richiesta e prenotazione.)

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