Questo prodotto di Pier Giorgio Levorato rappresenta il tipico esempio di un prodotto in cui regna sovrano il miglior rapporto prezzo/qualità, se teniamo conto che per meno di cinquecento euro è possibile avere un ampli in classe A capace di restituire un suono più che eccellente, a patto di accoppiarlo con un paio di cuffie all’altezza. Level Ahleluja, un signor amplificatore per cuffie
creare un’adeguata catena d’ascolto non ci sono, almeno non così tanti come quelli che popolano i nostri sogni e i nostri desideri, vuol forse dire che non è più possibile, tranne che per pochi fortunati, aspirare ad ascoltare la musica in modo quantomeno decente? Calma, gente di poca fede, perché se anche Mister Tamburino ha capito, dopo essersi rimesso la canottiera della salute, che il mondo non è più quello di prima, ciò non vuol dire
di Andrea Bedetti
che dalle attuali vacche scheletriche non si possa trarre ancora qualche vantaggio, perfino per ciò che riguarda il mondo dell’High-Fidelity, ossia, detto in soldoni (per l’appunto), che grazie ad alcuni produttori e aziende del settore a dir poco lungimiranti sia ancora possibile aderire al culto del dio ascolto consapevole e veritiero senza per questo dissanguare le nostre misere finanze. Basta rispettare una regolina semplice semplice, ma spesso, ahimè, disattesa e messa mestamente da parte, quella che recita papale papale: “Basta saper scegliere”. E oggi,
La scatola d’imballaggio che mostra come sia protetto l’amplificatore durante il trasporto.
saper scegliere significa fondamentalmente essere capaci di valutare correttamente il rapporto prezzo/qualità, quello che fino all’avvento dello stramaledetto euro permetteva a molti di prenderlo e cestinarlo senza ritegno, per consacrarsi all’idolo malvagio e perverso secondo il quale più un componente Hi-Fi costa, più è qualitativamente valido (e se siete ancora convinti di questo ignominioso concetto, allora tanto vale che non proseguite la lettura di questo articolo… ). Ma coloro che al contrario appartengono alla gloriosa crociata che si batte a favore di una qualità abbinata a un prezzo più che decente o, addirittura, ridicolo, faranno bene a continuare a leggere quanto sto scrivendo, per il semplice fatto che il poco latte munto da una vacca scheletrica in questione sarà più che sufficiente per entrare in possesso di un autentico gioiellino che intendo illustrare: l’amplificatore per cuffie Ahleluja in pura Classe A, prodotto Prima di addentrarmi sulle caratteristiche tecniche e, soprattutto, di restituzione del suono che questo amplificatore riesce a esprimere, vorrei concentrarmi sulle sue misure e sul suo peso. D’accordo, stiamo parlando di un amplificatore per cuffie, ma pur sempre un amplificatore e come tale, siccome mi è capitato di avere a che fare con appassionati (?) che calcolano la qualità di un ascolto anche dal peso di un componente, neanche fossimo ai mercati generali all’ingrosso, non posso fare a meno di concordare in tutto e per tutto con quanto ha affermato lo stesso Levorato in sede di presentazione dei suoi prodotti Level, vale a dire che si deve ascoltare sulla base di quello che c’è dentro un apparecchio e non su quanto lo riveste, poiché è inevitabile che sul prezzo di un componente vada a incidere anche la sua livrea, quindi puntando sul risparmio dalla veneta Level di Pier Giorgio Levorato. L’amplificatore per cuffie Ahleluja
Il pannello frontale e quello posteriore dell’amplificatore per cuffie Ahleluja della Level.
Un bel po’ di anni fa (ero ancora un ragazzo, quindi fate voi… ), in una sua celebre canzone Franco Battiato cantava testualmente « Mister Tamburino non ho voglia di scherzare/rimettiamoci la maglia/i tempi stanno per cambiare ». Da allora, di lustri ne sono passati tanti sotto i ponti, al punto che quei tempi alla fine sono effettivamente cambiati. E questo vale anche per il dorato mondo dell’Hi-Fi, poiché le vacche magre, se non anoressiche, hanno fatalmente preso il posto di quelle grasse e pasciute e se tale allegoria non vi ha fatto capire l’antifona, allora ve lo spiegherò a chiare lettere: i tempi in cui per gli apparecchi deputati all’ascolto dell’alta fedeltà si spendevano cifre folli sono finiti da un bel pezzo e anche chi si avvicina a questo settore commerciale è stato costretto a stringere la cinghia fino all’ultimo buco disponibile o, addirittura, ad aggiungerne un altro ancora più stretto. Ma se i soldi per acquistare i componenti per
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