in Puglia. Il pezzo tratto, Habanera , ne rappresenta la perfetta sintesi. Il secondo disco, invece, Nake , che vede ancora il palermitano Giuseppe Urso alla batteria, con Valerio Rizzo al pianoforte e Stefano India al basso e contrabbasso, attira e condensa stili e generi davvero diversi, che partono da Philip Glass per arrivare fino ai Tears for Fears, come si può ascoltare nel brano Sand/ Everybody Wants To Rule The World . Ora, l’influsso colto, classico viene al contrario esaltato, dilatato, scompattato fondamentalmente da altri tre dischi presenti nel catalogo Da Vinci Jazz:
cominciamo dal Melodrum Trio, formato da Salvatore Spano al pianoforte, Salvatore Maltana al contrabbasso e Francesco Brancato alla batteria e percussioni, che con il CD The Man, The Earth, The Sky dà vita a un compendio sonoro “cosmogonico” unendo i concetti di “uomo”, “terra” e “cielo” in un collage nel quale confluiscono anche elementi esecutivi votati ad arricchire la dimensione coinvolgente, come nel caso della traccia Sequenza in Blu , che vede all’inizio la presenza delle Voci bianche Lasalliane di Grugliasco, capace di sprigionare atmosfere atemporali.
Sempre nello stesso filone possono essere inclusi i CD The Wind is Coming e Find a Light ; il primo vede il compositore e pianista Paolo Paliaga elaborare e scavare la linea melodica avvalendosi di un apporto ritmico affascinante e nostalgico (si ascolti in questo Sampler il brano Surprise ), mentre il secondo ha come protagonista il duo Dimidian, composto da Massimiliano Milesi al sax e da Giacomo Papetti al basso acustico, presentare brani che istillano un senso ipnotico, basato su un ritmo “magico” e di cui la traccia Forest Trails ne è un perfetto esempio. E il jazz “duro e puro”? Quello non manca, tranquilli. A cominciare da Chance , un CD che vede protagonista il Gianni Virone Trio, composto da Gianni Virone al sax, Davide Liberti al contrabbasso e da Mattia Barbieri alla batteria, la cui “filosofia” di base può
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