La prova d’ascolto Bene, è tempo di svelare i risultati del test di ascolto, che ho effettuato utilizzando alcuni brani di musica liquida, collegando l’amplificatore Ahleluja esclusivamente al lettore PC (con Windows 11) e utilizzando come player un validissimo e spartano software russo, Album Player, per ciò che riguarda le tracce audio in DSD, e Foobar2000 per quanto riguarda quelle in formato WAV. Dopo aver fatto preriscaldare l’apparecchio per una quindicina di minuti (cosa sempre consigliabile da fare), per prima cosa ho
da un DAC, da un lettore digitale o da altro e, infine, la già citata manopola che regola il livello di uscita della presa cuffia frontale di sinistra (si noti che quando la manopola è al massimo, il livello di uscita è uguale a quello della presa cuffia di destra). A questo punto, prima di passare al test di ascolto, posso fornirvi un paio di consigli per sfruttare al meglio questo gioiellino; proprio per esaltare al massimo le sue caratteristiche e le sue potenzialità audio, la prima cosa da fare è di collegarlo
ascoltato dei files DSD 128 dell’etichetta CBH Music riguardanti l’integrale in via di pubblicazione delle Sinfonie beethoveniane fatta all’inizio degli anni Sessanta da René Leibowitz con la Royal Philharmonic Orchestra, per la precisione brani della Seconda e della Settima, utilizzando come cuffia la validissima Meze 99 Classics, che nel rapporto qualità/prezzo nel variegato mondo delle cuffie a bassa impedenza rappresenta uno dei must per via della pulizia di suono che riesce a riprodurre. Di questa integrale possiedo il cofanetto di dischi in vinile (dolce ricordo della
a un cavo di alimentazione adeguato, ossia di ottima qualità, anche se il suo consumo di corrente elettrica, come specificato nel libretto d’istruzioni accluso, è davvero irrisorio, ma ciò che conta è che tale flusso di corrente arrivi in modo congruo e possibilmente scevro da sporcizia e schifezze varie (per questo non mi stancherò mai di spiegare che qualunque punto di origine dal quale proviene l’energia elettrica con la quale alimentare i nostri impianti deve fare capo a una linea appositamente dedicata, quindi non condivisa con famigerati elettrodomestici, soprattutto lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi, che possono causare alterazioni tali da
Il pannello posteriore dell’Ahleluja collegato con i cavi di segnale.
L’amplificatore della Level messo a confronto, a livello di dimensioni, con il suo telecomando.
mia perduta giovinezza) e quindi ne conosco il suo DNA in fatto di riproduzione sonora, ma quando ho iniziato l’ascolto del primo tempo della Seconda sinfonia mi si è aperto un nuovo mondo. Va bene, è ovvio che la pulizia timbrica fornita dal DSD 128 rappresenta un bel passo in avanti, ma è indubbio che l’ Ahleluja ci stava mettendo MOLTO di suo. Prima di tutto, mi ha colpito l’immagine spaziale che questo amplificatore riusciva a trasmettere alle Meze 99, sia in fatto di profondità, sia di ampiezza, permettendo di essere presenti fisicamente sulla scena dell’evento sonoro. Sapete che cosa voglio dire: un conto è ascoltare un brano musicale, un altro è esservi compartecipi , ossia coinvolti a tal punto da provare una sensazione fisica dell’evento che si sta affrontando con l’udito. E poi l’energia e la velocità, in fatto di dinamica, che l’ Ahleluja ha dimostrato di possedere quando, nel passaggio dal pp dell’Adagio introduttivo al fff dell’Allegro da parte dell’orchestra, ha schiacciato il pedale dell’acceleratore, dandomi modo di tuffarmi nel vortice della sezione degli archi, mentre i fiati e gli ottoni mi tenevano avvinghiato al coppino con il loro timbro implacabile, preciso in fatto di decadimento degli armonici, un decadimento capace di trasmettere la loro disarmante naturalezza. A quel punto, ho rimesso a posto la mascella che nel frattempo si era alquanto abbassata per via dello stupore subito, e memore della velocità, a livello di frustata, che l’orchestra enuncia all’ incipit del primo tempo della Settima sinfonia, mi sono subito immerso nel suo ascolto. Ebbene, il nostro amplificatore ha saputo trasmettermi la sensazione di trasformare quei due fatidici attacchi in un vellutato gatto a nove code che andava a solleticare con una dura dolcezza le mie orecchie. Il passaggio al misterioso e abissale Allegretto mi ha dato modo di apprezzare al meglio la timbrica della sezione degli archi, con il mesto tema espresso dai violini e dalle viole, accolto misericordiosamente dal severo incedere dei violoncelli e dei contrabbassi. D’accordo,
compromettere la qualità dell’ascolto; a tale proposito, personalmente non solo ho una linea dedicata per il mio impianto di ascolto principale, ma l’ho adottata anche per quello da scrivania per l’ascolto da cuffia, in modo da sfruttare al meglio ogni singolo componente). Altro consiglio: anche se l’amplificatore Ahleluja è dotato di quattro spessi piedini in gomma dura, io cerco sempre di limitare al massimo il deleterio effetto causato da un altro nemico dichiarato per ogni audiofilo che si rispetti, quello delle risonanze indotte (provocate dalle vibrazioni) che non sono presenti solo nei diffusori o nei lettori analogici, ma anche naturalmente in ogni apparecchio che viene attraversato dalla corrente elettrica, così come nei cavi di segnale e di potenza a causa del segnale audio, e che può essere particolarmente fastidioso quando si effettua un ascolto in cuffia. Quindi, il mio consiglio, indirizzato soprattutto a favore di coloro che sono all’inizio della loro avventura audiofila, è quello di indirizzarsi verso accessori che portino a un processo di disaccoppiamento, in modo da limitare tale fenomeno (N.d.A. riguardo questa problematica, mi rendo perfettamente conto di aver sollevato un polverone tra coloro che sono a favore di tale soluzione e tra quelli, invece, che non ne vogliono nemmeno sentire parlare: da parte mia, dopo aver adottato dei disaccoppiatori su ogni mio componente che forma la catena di ascolto per cuffia, a partire dal PC lettore, del preamplificatore e dei due amplificatori, uno per cuffie a bassa impedenza, e l’altro per quelle ad alta impedenza, di benefici ne ho indubbiamente avuti… ).
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