Conclusioni Confido, a questo punto, di avervi fatto salivare a sufficienza, e quindi sia giunto il momento di svelare il costo di questo autentico gioiellino, del quale, lo ammetto senza remore e vergogna, mi sono ben presto innamorato. Tenuto conto del risultato di ascolto, della pregevolezza dei suoi componenti (ricordo ancora una volta che è in pura Classe A) e della sua duttilità per essere implementato facilmente in una catena d’ascolto (magari con gli altri componenti della serie Level Mini), mi chiedo che margine di guadagno possa avere Pier Giorgio Levorato, se tale meraviglia audiofila viene proposta a un prezzo di € 399,00 + IVA. Sì, avete letto bene, aggiungendoci anche l’implacabile imposizione fiscale, non raggiungiamo nemmeno i cinquecento euro. Senza fare i nomi dei due amplificatori di riferimento che usualmente adotto, posso dire solo che entrambi costano più di quattro volte l’ Ahleluja , eppure i risultati di ascolto sono stati praticamente uguali. Questo significa che abbiamo a che fare con un apparecchio che non solo rientra pienamente nell’olimpo audiofilo, ma lo fa con un prezzo, rispetto alle sue prestazioni, da autentica barzelletta. Di fronte a ciò, questo vuol dire che se un neofita, che si avvicina al mondo dell’ascolto di qualità nel versante cuffia, trova in questo amplificatore il suo approdo ideale, a patto che lo accoppi con delle signore cuffie, che siano ad alta o bassa impedenza, come canterebbe il Duca di Mantova, “ questa o quella per me pari sono ”, un audiofilo incallito, che vuole allargare il suo “parco macchine”, resterà incantato dalle sue caratteristiche e si chiederà, dall’alto della sua esperienza, quando gli toccherà mettere mano al portafoglio, come facciano a costare così poco…
Leibowitz non è Carlos Kleiber, ma in fatto di pathos gli si avvicina di molto e il momento in cui irrompono i timpani, a scandire la separazione della vita dalla morte, è paragonabile a quando la signora con la falce in mano viene a bussare alla porta del prescelto. Colpi che l’amplificatore ha restituito implacabilmente, con un concentrato di velocità e di energia che decadevano SUBITO, senza aleggiare fastidiosamente nell’aria. La setosità dei violini che si è alzata nel frangente contrappuntistico mi ha dato l’impressione di una passeggiata fatta su una vaporosa nuvola che si distendeva davanti a me, mentre,
sempre, l’ampiezza e la profondità del palcoscenico sonoro mi permettevano di voltare le pagine del leggio, di volta in volta, agli archi, ai fiati e agli ottoni… Messo da parte lo splendido Beethoven di Leibowitz e della compagine londinese (a proposito, vi consiglio di accaparrarvi le tracce in DSD 128 sul sito della CBH Music… ) e aver testato la dinamica e la ricostruzione dell’evento sonoro da parte dell’ Ahleluja , mi sono concentrato, tramite le leggendarie Sennheiser HD 650 (quindi cuffie ad alta impedenza), sulle tracce WAV di una registrazione jazz della ECM Records che è mia intenzione
Il telecomando preposto alle funzioni dell’amp Ahleluja.
nei prossimi giorni recensire proprio per Grooveback Zone (quindi, stay tune … ), per la precisione The Blue Land , con la partecipazione di quattro artisti, Matthieu Bordenave al sax tenore e soprano, Florian Weber al pianoforte, Patrice Moret al contrabbasso e James Maddren alla batteria. Tale scelta, basandomi sulla precisa filosofia di presa del suono di Manfred Eicher, rispettata dal tecnico di turno Gérard de Haro, è stata fatta per rendermi conto come venivano riprodotti dall’amplificatore l’equilibrio tonale e il dettaglio. Mi sono concentrato sulla terza traccia, la riproposizione di un celebre brano di John Coltrane, Compassion , in cui sono presenti i quattro strumenti, per sincerarmi che l’amplificatore non fallisse nemmeno di fronte a tali parametri. Bene, missione compiuta! In fatto di equilibrio tonale, la riproposizione dei registri ha permesso di individuarli con una sovrana pulizia timbrica (la resa certosina della microfonatura ha dato modo di assaporare l’insufflare dell’aria nel sax) e di come tutti fossero perfettamente riconoscibili nel loro dispiegarsi, senza che uno predominasse sugli altri, mentre nel brano Refraction le spazzole restituivano magnificamente la magia di un suono che accarezzava ritmicamente sui piatti. E poi la matericità della presenza “carnale”, che quando viene restituita da una registrazione con i fiocchi e da un hardware come Cristo comanda, può essere reso in modo esemplare anche con un ascolto in cuffia. Tutto il nero di una notte profonda è stato trasmesso dall’ Ahleluja con una tattilità sovrana, veramente notevole, senza mai avvertire (e in cuffia, purtroppo, può capitare maggiormente rispetto che con i diffusori) l’insorgere di un fastidio dato dall’esperienza d’ascolto, in quanto la capacità di questo amplificatore di restituire il dispiegarsi sonoro è anche di farlo in modo tale da non risultare mai aggressivo, pur gettando palate di energia e di velocità a profusione.
Specifiche tecniche
- Tensione alimentazione: 100-220v / 50-60hz - Ingressi: 1 stereo - Uscita 1: jack stereo 6,3 mm. - Uscita 2: jack stereo con livello variabile tramite potenziometro sul pannello posteriore - Potenza uscita max: 650mW/32 ohm - Controllo volume a 64 steps a resistenze commutate - Trigger in + out - Telecomando infrarossi - Dimensioni: mm. 259x79x167 (LxAxP) - Peso netto: Kg. 1,35
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