I mille volti del “sovrano” Robert Fripp
Scheda uno: La rivoluzione “progressive” è servita su un piatto di genialità “Peter portò questo quadro e la band lo amò. Di recente ho recuperato l’originale dagli uffici EG perché lo tenevano esposto in piena luce, con il rischio di rovinarlo, quindi alla fine l’ho tolto da lì. La faccia della copertina è l’Uomo schizoide, mentre all’interno della copertina c’è il Re Cremisi. Se si copre la faccia sorridente, gli occhi rivelano una tristezza incredibile. Che altro si può aggiungere? Riflette la musica.” Robert Fripp
di Enrico Merlin
Si può riassumere e, allo stesso tempo, presentare la caleidoscopica vena creativa del geniale compositore e chitarrista inglese, fondatore dei King Crimson, in sole sei schede? Enrico Merlin lo ha fatto e questo è il risultato. Quindi, se volete i titoli indispensabili della sua produzione musicale, non dovete fare altro che leggere… e ascoltare.
In the Court of Crimson King è il disco manifesto della prima ondata del Rock progressivo inglese (anche se la definizione risulta strettissima se riferita a una band come i King Crimson). La sua inquietante copertina suscitò grande curiosità quando la si vide per la prima volta negli scaffali dei dischi. Una volta sul piatto, all’inizio i suoni a volume minimo inducevano l’ascoltatore ad alzarlo per cercare di decifrare, capire, distinguere… poi all’improvviso il riff «Tan Tadadan Tan Tan»… iperdistorto, così come distorta era la voce di Greg Lake che sopraggiungeva di lì a poco. Poi il brano entrava in una situazione parajazzistica a tempo sostenuto, in 12/8, su cui si svolgevano gli assoli, che infine sfociavano in una parte scritta, fatta di stacchi molto articolati, riepilogo del tema iniziale e finale free . Oggi della scoperta permane solo il ricordo, ma 21st Century Schizoid Man si staglia ancora nella storia della musica come il monolito di 2001, Odissea nello Spazio ! E anche il resto dell’album, pur riflettendo inequivocabilmente l’epoca in cui è stato concepito, regge imperturbabile il passare del tempo. Al quadro futuristico d’apertura, segue la pace di I Talk to the Wind , dal sapore vagamente rinascimentale, con la voce di Lake che risplende in tutto il suo colore. Il brano conclusivo ha la qualità dell’inno, con quel misto di maestosità ed evanescenza che diventò poi prerogativa di una delle correnti principali del Rock progressivo. La musica dei King Crimson si distingue per il contrasto dinamico suddiviso in macroaree, oltre che per le sonorità ottenute dall’abbinamento di strumenti acustici ed elettrici. Con il passare degli anni la musica di Fripp tenderà a scurirsi, i contrasti dinamici si avvicenderanno in maniera più serrata, fino ad arrivare per esaurimento a momenti di apparente stasi, in parte anche per l’esteso uso delle tessiture realizzate con l’ausilio del misterioso Frippertronics (vedi scheda su (No Pussyfooting) ). Per i fan più assatanati, nel 2009 è stata pubblicata una versione in cofanetto comprendente 5 CD e un DVD… E nel 2019 una nuova edizione per il 50° con 3 CD e un Blu-Ray. Ma se ancora non vi bastasse, allora c’è The Complete 1969 Recordings , pubblicato nel 2020. Tutto quello che avreste voluto sapere su In the Court of Crimson King e non avete mai osato chiedere… “In the Court of Crimson King”
Robert Fripp.
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