GrooveBack Magazine 003

Questo notevole compositore svedese, quasi del tutto ancora sconosciuto nel nostro Paese, è stato uno dei maggiori esponenti della scuola scandinava agli inizi del Novecento, fedele assertore del linguaggio tonale e nemico dichiarato di ogni forma di modernismo. Ce ne parla Edmondo Filippini, il quale suggerisce anche quali opere di questo autore devono essere conosciute e ascoltate. Kurt Atterberg, l’ingegnere consacrato alla musica di Edmondo Filippini

Beethoven, l’op. 59 n. 2, a spingerlo verso lo studio del violoncello, strumento che iniziò a studiare e ad applicarsi dal 1902. Nel 1908 entrò a far parte della Stockholm Concert Society, poi divenuta la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, e nello stesso periodo completò le sue prime composizioni importanti, tra cui la Rapsodia per pianoforte e orchestra op. 1 e il Quartetto per archi n. 1 in re maggiore op. 2. Mentre studiava ingegneria elettrica presso il Royal Institute of Technology di Stoccolma, Atterberg si iscrisse anche al Conservatorio Reale di Musica, dove fu

Il musicista inglese Brian Havergal, autore di ben trentadue sinfonie, di cui la Prima, la Gothic Symphony, dura oltre due ore e richiede un organico orchestrale ipertrofico, oltre a quattro cori e ad uno formato da bambini.

allievo di Andreas Hallén per composizione e orchestrazione per un anno dal 1910 al 1911. Nel 1911 conseguì il diploma in ingegneria e, per mantenersi, iniziò a lavorare dal 1912 presso l’Ufficio Brevetti svedese, dove sarebbe rimasto fino al 1968, ossia fino a quasi la fine della sua vita, raggiungendo la posizione di capo dipartimento. Questo lo pone in parallelo con un altro gigante della musica svedese a lui precedente, Franz Berwald, che nella necessità di mantenersi divenne addirittura vetraio in un opificio in Germania per vari anni e poi direttore di un Istituto ortopedico e fisioterapico. Però, questa doppia vita di compositore e impiegato presso l’Ufficio Brevetti non rappresentò di certo un ostacolo, visto che nel 1912 Atterberg fece il suo debutto come direttore d’orchestra a Göteborg, in un programma che comprendeva anche la sua Sinfonia n. 1 . Durante gli anni Dieci, Atterberg diresse spesso opere proprie e di colleghi svedesi, promuovendo attivamente la musica della sua nazione anche all’estero. Nella stessa decade si fece notare come organizzatore e amministratore contribuendo a fondare la Società dei Compositori Svedesi (FST) nel 1918, di cui divenne presidente nel 1924 e dove rimase in carica fino al 1947 e parallelamente collaborò alla fondazione della STIM ( Svenska Tonsättares Internationella Musikbyrå ), la società per i diritti d’autore musicali in Svezia, di cui fu presidente dal 1924 al 1943. Come se non bastasse, il nostro compositore iniziò nel 1919 l’attività di critico musicale per lo Stockholms-Tidningen , dove non risparmiò critiche e perplessità per le nuove avanguardie e i giovani musicisti nei quali non si riconosceva. Sebbene la sua figura come compositore e uomo di cultura trovò in patria una rapida affermazione, difficilmente si potrebbe dire che la sua musica sia nota a livello internazionale, per quanto numerose siano oggi le esecuzioni delle sue sinfonie e più recentemente il recupero in disco di una delle sue opere per il teatro musicale. Un momento cruciale nella carriera di Atterberg fu la partecipazione, nel 1928, al concorso internazionale indetto dalla Columbia Gramophone Company per commemorare il centenario della morte di Franz Schubert. I compositori erano invitati a presentare una sinfonia che completasse o fosse ispirata alla Sinfonia Incompiuta del grande

Per chi ha fatto, come il sottoscritto, della propria passione il proprio lavoro e il proprio lavoro la propria ragione di vita, le peregrinazioni musicali in giro per l’Europa sono quasi inesauribili - senza prendere in considerazione il mondo attorno al vecchio continente. Da qui, definire un confine o un limite temporale di qualsivoglia tipo è impossibile e vi è quindi giocoforza quella sensazione socratica costante di profonda ignoranza a cui utopisticamente si prova a mettere la famigerata pezza, studiando e ascoltando ancora e ancora e provando a capire un po’ di più cosa ci ha preceduto e dove stiamo andando. Con questo spirito ho deciso quindi di approcciarmi alla figura musicalmente gigantesca e poliedrica di Kurt Atterberg, compositore nonché ingegnere svedese che

Il compositore svedese Kurt Atterberg.

da quasi completo autodidatta riuscì a diventare direttore d’orchestra, critico musicale ed esponente a dir poco di spicco della musica e della cultura in Svezia del primo Novecento, il cui nome come compositore può essere annoverato oggi senza alcun problema accanto a quelli di Wilhelm Peterson-Berger, Wilhelm Stenhammar, Hugo Emil Alfvén e Ture Rangström. Nato a Göteborg il 12 dicembre 1887, Atterberg crebbe in una famiglia dove il padre era ingegnere e inventore, mentre la madre era figlia d’arte di un cantante d’opera. Pur avendo sviluppato in gioventù un forte interesse per il pianoforte, fu un quartetto di

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