GrooveBack Magazine 003

Nato dal progettista Carlo Colombo, questo preamplificatore adotta una componentistica di altissimo pregio, capace di restituire, in fase di ascolto, le peculiarità e le sfumature di ogni genere musicale, come ci spiega il nostro collaboratore Alfredo Di Pietro. Il pre Linea Stereo MicroSound Technology Arhat 1, un progetto “sottile”, ma sontuoso di Alfredo Di Pietro

Questo pre vanta dimensioni contenute che gli permettono di essere aggiunto facilmente a una catena audio di pregio.

monte abbiamo un regolatore di volume in ingresso, realizzato con potenziometro Alps, e dei commutatori a relè relativi ai quattro ingressi. Questi lavorano a impulso, non rimanendo sempre accesi. Per inciso, sono stati utilizzati solo in quest’oggetto della produzione MicroSound Technology. Tali relè sono dotati di una memoria grazie alla quale ricordano lo stato in cui sono stati lasciati, quindi dopo l’impulso rimangono quindi disalimentati. C’è un circuito di temporizzazione d’uscita, in maniera tale da evitare i bump all’accensione e spegnimento, o perlomeno li rendono quasi inudibili. Sull’alimentazione è opportuno imbastire un discorso più circostanziato. Quella presente nel nostro preamplificatore è del tipo Single Ended o Shunt e lavora alla rovescia rispetto alla configurazione serie, tipologia che simula una resistenza variabile in serie alla tensione di alimentazione, così da mantenere costante la tensione d’uscita. I classici regolatori di tensione famiglia 78 (7812-7805), operano secondo questa modalità, cioè variano la resistenza di passaggio per ottenere un valore fisso di tensione in uscita. I regolatori Shunt fanno invece il lavoro opposto, in questi esiste una resistenza fissa, posta in alto verso la sorgente (fornitrice di una tensione elevata) e mandano corrente verso massa in maniera tale da tenere costante il valore della tensione. Tale schema di alimentazione è esattamente uguale a quello del preamplificatore, che è un Single Ended , utilizzando un MOSFET con una resistenza verso l’alimentazione, così come l’alimentatore Shunt porta a massa la parte superflua di tensione. Lo schema circuitale della sezione di preamplificazione dell’Arhat 1 ha una bassissima reiezione ai disturbi presenti sull’alimentazione, un fattore che rende necessario dotare i preamplificatori a valvole di filtri a Pi-greco per tentare di abbassare il ronzio di rete, quello che in buona sostanza ritroviamo in uscita. Il MicroSound Technology non fa eccezione, anche se qui siamo su valori di disturbo inferiori al µV, a fronte dei 60 Volt di targa. Purtroppo, negli SE tutto ciò che c’è nell’alimentazione si ritrova in uscita, non esistendo alcuna reiezione al disturbo. La scelta su un regolatore di tipo Shunt fa seguito a quella che è una fissa di molti audiofili, i quali prediligono questo tipo di alimentazione.

Le linee eleganti ed essenziali del pannello frontale del pre Linea Stereo MicroSound Technology Arhat 1.

Il preamplificatore Linea Stereo MicroSound Technology Arhat 1 è frutto di un’idea originale del suo progettista Carlo Colombo, nata quasi per caso su un gruppo Facebook. Lui aveva letto un post stilato da un iscritto, in cui costui manifestava l’intenzione di autocostruirsi un preamplificatore molto semplice sulla falsariga del progetto di un famoso personaggio americano del settore audio che, notoriamente, mette a disposizione degli appassionati del Do It Yourself alcuni suoi semplici progetti con il relativo layout circuitale. Carlo Colombo è poi andato a vedere lo schema di questo preamplificatore, notando alcuni particolari che a suo parere erano perfettibili, e lo ha modificato in maniera importante. Stravolto, è la sua esatta parola, tanto da venir fuori un’altra cosa rispetto all’originale. Questo progetto conteneva comunque in nuce il rispettabile concetto dell’essenzialità, con l’obiettivo di fare un layout che potesse equivalere a quello di un’elettronica a tubi, ma realizzato con componenti a stato solido. Entrando nei particolari, l’amplificazione di un singolo canale utilizza un transistor FET ( Field-Effect Transistor ), un JFET e un MOSFET, quindi due componenti attivi. A

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