6 DORMIRE ALMENO 6 ORE O almeno, questo è ciò che la National Sleep Foundation consiglia per le persone di età compresa tra 18 e 64 anni. La mancanza di un sonno regolare ha conseguenze negative sulla salute: difficoltà a concentrarsi, memoria fragile. Se poi la situazione perdura nel tempo, possono svilupparsi depressione, aumento della pressione sanguigna e malattie cardiovascolari. La luce influenza il nostro orologio interno: motivo in più per prestare attenzione al colore della vostra illuminazione. Le gamme dei blu, inibiscono la produzione di melatonina, il nostro ormone del sonno. La sera e soprattutto nella vostra camera da letto, optate quindi per un'illuminazione più calda, prevalentemente rossa. In assenza di vere candele, scegliete come riferimento lampadine il cui valore è di circa 3000 Kelvin (K). Molte sono etichettate come "luce calda". CAMBIARE TONALITÀ PER DORMIRE MEGLIO
NOVITÀ
COVID-19 E JET-LAG SOCIALE
Un team di ricercatori ha approfittato della pandemia Covid-19 e della diffusione del telelavoro per studiare un fenomeno chiamato "jet-lag sociale". Risultato, le misure di contenimento sembrano aver permesso a molte persone di tornare al loro ritmo naturale veglia-sonno. Molti hanno persino potuto fare a meno della sveglia!
PUOI DECIDERE SE ROVINARTI IL SONNO Uno studio condotto su 22 persone dall'Università di Friburgo ha dimostrato che le istruzioni che i soggetti dello studio ricevevano prima di scivolare tra le braccia di Morfeo influenzavano la qualità del loro sonno. Coloro a cui era stato detto di dormire "il peggio possibile" impiegavano infatti quasi il doppio del tempo per addormentarsi rispetto a quelli che erano stati incoraggiati a dormire "nel miglior modo possibile" o "normalmente".
SONNO E TELELAVORO
Idealmente, l'ufficio dovrebbe essere situato in una stanza diversa dalla camera da letto. Se non fosse possibile, cercate di nasconderlo alla vista dal vostro letto. "Se troppo vicino, i vostri pensieri potrebbero avere difficoltà a sconnettersi dal vostro lavoro, anche quando la giornata è finita", ricorda la dottoressa Christine Blume, ricercatrice del sonno all'Università di Basilea.
CORONASOMNIA
La mancanza di sonno potrebbe renderci più vulnerabili al dolore. Questo è ciò che ha dimostrato uno studio condotto da un gruppo di psichiatri dell'Università di San Gallo, sottolineando il fatto che la mancanza di sonno diminuisce l'attività di una parte del cervello preposta alle funzioni del sistema di ricompensa. NOTTI TROPPO BREVI CI RENDONO PIÙ SENSIBILI AL DOLORE
La pandemia tra le altre cose sta anche determinando notti insonni. Uno studio dell'Università di Southampton, nel Regno Unito, ha rilevato che il numero di persone che soffrono di insonnia nel paese è in aumento: da uno su sei prima della pandemia, ora è uno su quattro. Le madri, i lavoratori precari, le donne e le minoranze etniche sono particolarmente colpite. La causa è l'aumento dell'ansia legata alle incertezze sul futuro.
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