GrooveBack Magazine 006

Dischi e giradischi, il viaggio continua

restituito quando cerchiamo il significato di “fonografico”, e cioè “relativo al fonografo o grammofono”, più modernamente detto giradischi. Mettendo tutto insieme ne deduciamo che l’equalizzazione fonografica è un processo di modifica delle frequenze applicato durante i processi di produzione e di riproduzione di un disco. Perché i dischi vengono equalizzati? I lettori di Grooveback Magazine che hanno letto la prima puntata di questa serie sanno già che un disco in vinile stereofonico viene fabbricato partendo da una lacca incisa da un tornio incisore pilotato dal master stereo a due canali preparato in fase di masterizzazione. Questo è momento più delicato e critico di tutto il processo di incisione, in quanto la larghezza e la spaziatura fra i solchi determinano la qualità finale del disco. In altre parole, si cerca di tenere i solchi abbastanza spaziati in modo che essi abbiano dimensioni tali da assicurare una buona dinamica e una sufficiente estensione alle basse frequenze. Ma una dimensione eccessiva dei solchi potrebbe provocare interferenza tra di loro durante il processo di incisione o il salto della puntina durante la riproduzione del disco. Inoltre, i processi di incisione e di lettura del disco provocano un rumore superficiale alle alte frequenze capace di coprire in maniera determinante le note alte presenti nel programma musicale inciso. Per evitare questi gravi inconvenienti, quando un disco viene inciso il suono viene equalizzato riducendo il livello delle basse frequenze ed incrementando quello delle alte (la pre-enfasi), un procedimento che serve a limitare le dimensioni dei solchi dovute alle basse frequenze e a diminuire il livello del rumore superficiale alle alte. Senza pre-enfasi, le dimensioni dei solchi sarebbero tali da far saltare la puntina, e il rumore superficiale coprirebbe le note alte. L’applicazione della pre-enfasi provoca un’alterazione della risposta in frequenza del programma musicale inciso sul disco, per cui in fase di riproduzione è necessario applicare un’equalizzazione inversa a quella applicata in fase di incisione (la de-enfasi), operazione alla quale provvede lo stadio fono presente nel vostro pre-fono, amplificatore integrato o AVR. Per avere però un quadro completo in che cosa consiste il processo di enfasi e de-enfasi, e di come utilizzare gli apparecchi, ormai numerosi, che offrono questa interessante e a volte inevitabile possibilità operativa, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. Come si è sviluppato storicamente il processo di equalizzazione dei dischi Agli albori delle incisioni discografiche, diciamo a partire dai primi anni del secolo scorso fino al 1925, le incisioni venivano fatte con una tecnologia acustica e non elettrica, le velocità di rotazione variavano da settanta a novanta giri al minuto, e le modulazioni degli stili incisori potevano essere orizzontali, verticali o diagonali. Tralascio, almeno per il momento, i dettagli tecnici relativi ai suddetti processi di modulazione degli stili incisori, evidenziando però il fatto che tutte le incisioni acustiche, a quei tempi, venivano effettuate senza equalizzazione, in quanto i dischi venivano incisi senza microfoni e senza apparecchiature che potessero applicarla. A partire dal 1925 le case cominciarono ad applicare il processo di registrazione elettrico, e con esso una pre-enfasi. In particolare, il sistema di registrazione elettrica sviluppato dai Bell Laboratories e Western Electric, che fu dato in licenza alle case discografiche all’epoca leader del mercato come Columbia e

di Andrea Bin

Eccoci alla seconda puntata della serie dedicata a dischi, giradischi e ovviamente agli appassionati del buon suono analogico, quello di certi vinili che magari hanno più di sessant’anni ma sanno ancora stupirci ed emozionarci. In questa seconda parte ci dedicheremo all’equalizzazione fonografica, un elemento fondamentale ma spesso trascurato nella corretta riproduzione dei dischi in vinile, con una piccola galleria di “consigli per gli acquisti”

La prima cosa da fare è avere ben chiaro qual è il significato delle due parole “equalizzazione” e “fonografica”. Una rapida ricerca in rete ci informa che “ in ambito audio, l’equalizzazione è una tecnica che permette di regolare il livello di volume di specifiche frequenze o gamme di frequenze di un suono ”, e che invece “ in elettronica e telecomunicazioni, indica le tecniche per ridurre la distorsione di un segnale elettrico e migliorare la fedeltà del segnale d’uscita rispetto a quello d’ingresso ”. In realtà, vedremo che entrambi queste due definizioni sono applicabili al nostro caso. Molto più semplice è ciò che ci viene

108 | GRooVEback006

109 | GRooVEback006

Made with FlippingBook flipbook maker