Quando nasce una nuova rivista… di Andrea Bedetti Audiophile Hi-Fi, una nuova rivista dedicata all’alta fedeltà. E perché mai? Ce n’era veramente bisogno? Ebbene, da parte nostra siamo convinti che ce ne fosse il bisogno, se non altro per il fatto che un nuovo prodotto editoriale che si affaccia sul panorama di uno specifico settore rappresenta un arricchimento, portando con sé qualcosa di nuovo e di particolare, e non certo un impoverimento. E poi, per quanto ci riguarda nello specifico, c’è anche un altro aspetto che ci ha spinto a fare il nostro ingresso nel variegato mondo delle testate votate all’ascolto di qualità della musica: sia chi scrive questo editoriale, sia l’editore di questa nuova rivista Audiophile Hi-Fi , Massimo Corvino, per anni hanno collaborato con una delle più importanti riviste del settore, quell’ Audiophile Sound creata da Pierre Bolduc, il quale, come molti di voi sapranno, è recentemente scomparso, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati di audiofilia. Forse saremo degli arroganti, dei presuntuosi, ma probabilmente anche dei sognatori, se affermiamo che il nostro obiettivo, con questa nostra nuova testata e con l’esperienza che abbiamo maturato all’ombra di Pierre, è quello di voler continuare a trasmettere una sorta di testimonianza che merita, a nostro avviso, di essere portata ancora avanti (ecco perché nel titolo resta la parola Audiophile … ). E, per farlo al meglio, abbiamo voluto creare un prodotto editoriale graficamente innovativo, speriamo accattivante e coinvolgente, ricco di novità, dotato di rubriche di approfondimento, con firme capaci di spiegare e anche di “graffiare”, evidenziando luci e ombre di tutto ciò che finirà sotto la nostra lente di ingrandimento. Ora, starà a voi decidere se continuare insieme con noi a percorrere questo sentiero dedicato all’alta fedeltà, al corretto ascolto della nostra amata musica, all’informazione dedicata alle novità di un mercato che continua a evolversi e a differenziarsi sempre più velocemente. Noi vogliamo esserci, e lo faremo nelle prossime settimane con il primo numero, per non dimenticare una lezione che vogliamo proseguire con la nostra sensibilità e con la nostra passione.
H i -F idelity & M usic
#01 W inter e dition
magazine
Intervista ESCLUSIVA Emanuele Bassetti
Wadax Studio · Player Collection
HARDWARE SOTTO LA LENTE
Deviank (faccio subito presente, per chi non lo sapesse, che nel caso de La Sound il termine en- try level è, come vedremo, davvero da prendere con le molle), e un cavo USB EVO1 che fa parte, invece, del top level Olympia . I prodotti La prima cosa da chiarire è che tutte le leghe dei cavi La Sound sono realizzate in casa, il che rappresenta un grandissimo vantaggio, sia in termini di qualità, sia di controllo dal primo all’ul- timo passaggio del prodotto. Così, restando sulla linea Deviank, tutti i cavi entry level sono costruiti con conduttori solid core 21 AWG e 23 AWG (l’acronimo AWG sta per American Wire Gauge e determina in un cavo l’area totale della sezione del conduttore, che determina a sua volta la sua capacità di trasporto della corrente e la sua resistenza elettrica) e prodotti con una lega ottenuta miscelando rame puro (4N OFC) e argento puro (99,99% 4N), fusi assieme in colata continua nello stabilimento COMAR, di proprietà dello stesso Marchetti. Inoltre, bisogna tenere presente che, come afferma la stessa azienda, la lega prodotta e impiegata per la realizzazione dei conduttori presenta una struttura omogenea con una gra- na ultrafine (range medio da 0,80 a 4 micron), esente da impurità e con una ottima conducibi- lità. Al contrario, i cavi della linea Olympia, top di gamma, vantano conduttori in argento puro 99,99% 4N, con processo di colata continua, e sono realizzati in solid core 16 AWG, 21 AWG e 23 AWG. Entrando nello specifico, la filosofia dell’azienda veneta può essere notata già dal tipo di confezione con cui sono venduti i suoi prodotti e come vengono preservati, in modo da garantirne le proprietà. Sia i cavi di inter- connessione, sia quello USB, sono presentati in una scatola di cartone rigido assai resistente, la cui sagomatura è realizzata per ospitarli in modo ottimale. Nella confezione dei cavi RCA è presente anche una pezzuola in tessuto per poter maneggiare e pulire i connettori senza sporcarli, mentre in quella del cavo USB viene messo a disposizione un paio di guanti in cotone che ha lo stesso obiettivo. Infine, tutti i connet-
tori sono inguainati in una calza a rete protettiva, onde prevenire improvvidi graffi, calza che può essere ovviamente sfilata nel momento stesso in cui i cavi vengono utilizzati. Osservandoli con maggiore attenzione, non si può fare a meno di notare la qualità dei com- ponenti e del materiale utilizzato (raramente ho potuto ammirare dei connettori placcati in platino, come quelli in dotazione per i cavi di interconnessione RCA, con un livello di solidità, di cura e di raffinatezza così elevato, oltre a vantare un serraggio davvero efficace), così come l’ottima flessibilità dei cavi, che permetto- no di essere facilmente posizionati nella propria catena d’ascolto.
Cavi sbilanciati RCA EVO1 & Cavo USB EVO1 de La Sound
I cavi della linea Olympia, top di gamma, che vediamo in queste due immagini nelle loro eleganti confezioni, vantano conduttori in argento puro 99,99% 4N, realizzati in solid core 16 AWG, 21 AWG e 23 AWG.
lega di puro argento, in quanto anche in questo caso il riscontro di un suono migliore o peggiore dipende dall’impianto che possediamo. Insomma, l’argento puro è una gran brutta bestia: può risul- tare ottimale, permettendo un salto di qualità non indifferente, oppure controproducente, svilendo il suono e causando problemi, come quello, tanto per fare un esempio, di un principio di saturazione nella gamma acuta. Quindi, soprattutto quando un cavo costa, e già di per sé l’argento puro come materiale ha un prezzo di base non indifferente, se si ha la possibilità di farlo, è quantomeno con- sigliabile provarlo sempre sul proprio impianto prima di comprarlo. Tale succinta premessa mi è apparsa indispen- sabile, tenuto conto che andrò ora a spiegare quanto ho avuto modo di ascoltare, a livello di test con due cavi, entrambi dell’azienda veneta La Sound di Paolo Marchetti, la quale nel giro di poco tempo si è fatta un nome, in termini di qualità e di affidabilità, nel giro degli appassio- nati e degli audiofili. I prodotti in questione sono una coppia di cavi sbilanciati di interconnessione RCA EVO1, che appartiene alla linea entry level
QUANDO DEVO AFFRONTARE, IN TERMINI DI ANALISI E DI VALUTAZIONE, IL CAPITOLO CAVI AUDIO, SENTO IL DOVERE DI AVVISARE IL LETTORE E L’APPASSIONATO CHE È COME AVVENTURARSI IN UN CAMPO MINATO PER IL SEMPLICISSIMO FATTO CHE NON ESISTE
esclusivo : Audiophile Album Test - free download
NELL’HARDWARE UN PRODOTTO COSÌ SOGGETTIVO E DIPENDENTE DAL TIPO DI CATENA D’ASCOLTO CHE SI POSSIEDE Andrea Bedetti Q uando devo affrontare, in termini di analisi e di valutazione, il capitolo cavi audio, sento il dovere di avvisa- re il lettore e l’appassionato che è come avventurarsi in un campo minato per il sem- plicissimo fatto che non esiste nell’ hardware un prodotto così soggettivo e dipendente dal tipo di catena d’ascolto che si possiede. Questo soprat- tutto quando il cavo in questione si avvale di una
Sopra: Il cavo La-Sound linea Deviank RCA EV01.
Ecco la copertina del primo numero di Audiophile Hi-Fi,
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