Il 2010 si apre con la pubblicazione di Scream , un punto di svolta nella sua carriera. Dopo una pausa di quasi sei anni da Black Rain del 2007, Ozzy torna con una formazione rinnovata. L’album è il primo a non vedere la partecipazione di Zakk Wylde alla chitarra, al suo posto subentra Gus G., un talentuoso chitarrista greco che apporta una ventata di freschezza al sound . Gli anni successivi a Scream sono dominati da un evento epocale: il ritorno dei Black Sabbath. Nel 2013, la formazione storica (Ozzy, Tony Iommi e Geezer Butler) pubblica 13, un album di inediti acclamato dalla critica, seguito da un tour mondiale trionfale. Questo progetto assorbe gran parte delle energie di Ozzy, mettendone in pausa la carriera solista per qualche anno. Il tour di addio dei Black Sabbath, soprannominato The End , si conclude nel 2017. Questo evento segna un momento di profonda riflessione per Ozzy, che sembra pronto a ritirarsi dalle scene. Tuttavia, la sua natura di “ performer ” non gli permette di stare fermo a lungo. L’annuncio del tour di addio alla carriera solista, No More Tours 2 , crea grande entusiasmo tra i fan, ma viene poi interrotto a causa di una serie di problemi di salute. Vecchiaia e fragilità Dopo una diagnosi di Parkinson nel 2019, interventi chirurgici alla colonna vertebrale e numerose complicazioni fisiche, Ozzy interrompe la sua attività live , ma non smette di pubblicare album. Nel 2020 è il turno di Ordinary Man , prodotto da Andrew Watt, con ospiti come Elton John, Post Malone e Slash. Album acclamato per la sua sincerità e il tono crepuscolare. Seguito da Patient Number 9 (2022), che vede la collaborazione di Jeff Beck, Eric Clapton e del vecchio partner Tony Iommi, dimostrando che Ozzy, pur con un corpo fragile, è stato un gigante creativo fino alla fine. Oltre il personaggio Ozzy Osbourne non è stato solo un cantante, ma un autentico simbolo di resilienza, follia e autenticità. Ha attraversato decenni di cambiamenti musicali, sociali e culturali mantenendo un’identità inconfondibile e diventando un’ispirazione per quanti abbiano suonato in una band. È diventato una figura familiare anche per chi non ascolta
metal . È stato parodiato nei cartoni animati ( South Park e Simpsons fra i tanti), citato nei talk show , amato da doomers , metallari, punk, goth, rapper, fan della musica classica e del jazz. Ma soprattutto Ozzy è stato un alacre lavoratore. Non si è mai veramente fermato, neanche nei periodi più bui, dimostrando, sino al celebrato concerto di addio, pochi giorni prima della sua scomparsa, che la volontà è superiore a qualsiasi avversità.
Il tributo floreale lasciato da centinaia di fans davanti all’abitazione di Ozzy Osbourne nei giorni successivi alla sua scomparsa.
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