A prima vista, la carriera artistica di Ozzy Osbourne potrebbe sembrare quella di tanti altri cantanti e musicisti che calcarono (e calcano ancora) le scene. John Michael Osbourne nacque a Marston Green, in Gran Bretagna, il 3 dicembre 1948. Figlio di quella classe operaia che negli anni Sessanta e Settanta ha creato un vero e proprio movimento sociale e artistico, crebbe a Birmingham, lottando giorno dopo giorno con la dislessia, la balbuzie e una forma di disturbo da deficit dell’attenzione. Leggendario, ma in questo caso vero, fu lo scontro adolescenziale con un certo Anthony Frank Iommi, “quel” Tony Iommi con il quale avrebbe condiviso parte della carriera artistica. Apriamo qui una prima parentesi: molti legano la figura di Osbourne ai Black Sabbath che, seppure siano stati un vero e proprio trampolino di lancio per l’artista, non furono per molto tempo l’incarnazione del temperamento di Osbourne. L’inizio era stato assai promettente: chi scrive ricorda l’energia e la passione provate dopo l’ascolto di brani come, uno su tutti, Paranoid . Ma la vita dei musicisti negli anni Settanta era fatta anche di eccessi di tutti i tipi, pure di logorio e tutto ciò portò ben presto alla sua fuoriuscita sul finire dei Seventies dai Sabbath. Ed ecco il primo tentativo, poco fruttuoso, di mettere a fuoco il proprio talento, con band che durarono solo pochi mesi e spesso non andarono oltre il primo demo. E
Sharon, che seppe tirarlo fuori dal nascondiglio nel quale si era cacciato. Una figura molto importante fu anche quella del chitarrista Randy Rhoads, deceduto il 19 marzo 1982 nel bel mezzo di un tour per un banale e stupido incidente aereo, causato dall’autista e pilota Andrew Aycock. Osbourne, che stava dormendo nel bus, non assistette al tragico incidente, anche se un’ala dell’aereo colpì l’autobus, senza fortunatamente che ci fossero conseguenze tra coloro che stavano all’interno dell’automezzo, ma la morte di Randy segnò visibilmente il “re delle tenebre”. All’incidente assistette invece proprio Don Airey che era appena sceso dallo stesso aereo, dopo un primo volo fatto da Aycock.
anche il nuovo riavvicinamento ai Black Sabbath durò poco, lo spazio di un (criticato) album come Never say die! . Così, se la prima volta era stato lui ad andarsene dai Black Sabbath, questa volta furono i Sabbath a prendere le distanze e ad allontanarlo per i suoi eccessi, anche se a quanto pare non erano, né più né meno, dissimili, nei loro comportamenti, da quelli incarnati e vissuti da tante altre personalità del mondo della musica del tempo. La lista, a tale proposito, sarebbe decisamente lunga. Qui, però, ha inizio il momento migliore di Ozzy Osbourne, con una carriera solista decisamente cercata con le unghie e i denti e attraverso la quale ha saputo creare alcune cose giustamente entrate nella storia. Come anche in altri momenti bui, Ozzy ebbe la fortuna di avere al suo fianco la (futura, a quel tempo) moglie
Il “re delle tenebre” e la sua band nel 1980, ai tempi dell’album Blizzard of Ozz. Da sinistra: Bob Daisley, Lee Kerslake, Ozzy Osbourne e Randy Rhoads.
Ad ogni modo, in quegli anni il successo aveva arriso a Osbourne, con due album come Blizzard of Ozz (1980) che conteneva tra gli altri Crazy train e Mr. Crowley e Diary of a madman (1981). Il risultato di questi successi nacque anche grazie all’unione di molte genialità del mondo musicale: bisogna infatti pensare che molti del componenti della band avevano militato in formazioni importanti, come gli Uriah Heep, quella leggendaria di Gary Moore, i Quiet Riot e i Rainbow. Al contrario, gli anni successivi furono complicati, sia per il continuo avvicendarsi di musicisti nella band, sia per le vendite altalenanti. A questo punto, ancora una volta, intervenne Sharon che, oltre a essere diventata sua moglie, era anche divenuta la sua manager, che lo spinse a risolvere i problemi legati ancora agli eccessi. Proprio in questo periodo si inserisce una curiosità: nel 1986 esce The Ultimate Sin , realizzato con una nuova formazione che, per via delle sonorità hair metal , da
Randy Rhoads, uno dei più importanti chitarristi della scena hard rock, collaboratore fondamentale per Ozzy Osbourne e morto in un tragico e stupido incidente aereo il 19 marzo 1982.
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