GrooveBack Magazine 006

Anche la seconda collaborazione di Pirandello con un compositore dà vita ad un balletto, e questa è la volta di La salamandra , sogno mimico per una danza a cinque tempi su musiche di Massimo Bontempelli. Il 7 marzo del 1928 a Torino va in scena la prima presso il Teatro della Pantomima futurista, diretta dallo scultore, pittore e scenografo Enrico Prampolini (1894-1956).

Tra i proficui rapporti che Pirandello ebbe con i musicisti del suo tempo ci fu anche quello con il compositore veneziano Gian Francesco Malipiero (con lui nella foto), il quale adattò il dramma La favola del figlio cambiato in una favola musicale nel 1932.

Nel 1930 lo scrittore agrigentino crea una fiaba drammatica ripresa dalla novella Il figlio cambiato e destinata ad essere messa in musica. La trama si basa su un’antica superstizione siciliana riguardante i fimmini i notti , cioè le «donne notturne», spiriti di streghe o fattucchiere che fanno scherzi ai bambini, agendo sul loro destino e sostituendoli spesso nella culla con altri bimbi. Pirandello dà così vita al dramma La favola del figlio cambiato nel quale un bambino bello e sano viene scambiato dalle donne notturne con un altro più brutto e deforme. A rivestire di musica il dramma di Pirandello è Gian Francesco Malipiero (1882-1973), tra il 1932 e il 1933. Altra commedia a calcare le scene musicali è Liolà , scritta da Pirandello in vernacolo agrigentino nel 1916 e recitata nello stesso anno a Roma dalla Compagnia teatrale Angelo Musco. Dall’originale viene tratto il libretto in lingua italiana dal poeta vicentino Arturo Rosato (1882-1942), mentre è il musicista nativo di Termini Imerese, Giuseppe Mulè (1885-1951), a comporne la musica ispirata al folclore siciliano. L’opera in tre atti ha la sua prima rappresentazione il 2 febbraio 1935 al Teatro San Carlo di Napoli. Per una nuova messa in scena musicale tratta dal vasto catalogo di Luigi Pirandello bisognerà aspettare il 1952 con l’opera in un prologo e tre atti La nuova colonia del compositore catanese Alfredo Sangiorgi (1894-1962), il quale riduce a libretto il testo pirandelliano del 1926 e lo mette in musica. Anche il più noto Sei personaggi in cerca di autore (1921) debutta come opera musicale il 26 aprile del 1959 presso il City Center di New York nella traduzione in lingua inglese ( Six characters in search of an author ) su libretto dell’autore irlandese Denis Johnston (1901- 1984) e per la musica dell’americano Hugo Weisgall (1912-1997). Chiudiamo brevemente questa rassegna andando ad elencare alcune tra le più significative messe in scena musicali pirandelliane. Il 12 marzo 1971 il Teatro Massimo di Palermo alza il sipario sulla prima della Sagra del Signore della nave , opera tratta dall’omonimo atto unico del 1924. Il compositore agrigentino Michele Lizzi (1915- 1972) ne crea le musiche per la rappresentazione arricchita dalle scene del pittore Renato Guttuso. Di Matteo D’Amico (1955-vivente) sono invece le musiche di scena per la commedia Tutto per bene (1988), tratta dall’omonima novella del 1906, mentre Alessandro Gorli (1948-vivente) nel 1994 compone con tecniche aleatorie l’opera lirica Le mal de la lune , tratta da Male di Luna (1913). Infine, nel 2007 vede la luce l’atto unico del più noto dramma L’uomo dal fiore in bocca (1922) del musicista belga Luc Breways (1959-vivente).

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