REPORT DI SOSTENIBILITÀ BERLUCCHI 2020

all’Istituto di San Michele all’Adige per le analisi, i risultati ottenuti verranno elaborati successivamente dall’Università di Brescia per l’analisi statistica e comunicati attraverso una relazione finale a cura di Sata Studio Agronomico.

Le buone pratiche per la gestione del vigneto

Anche grazie alla conoscenza approfondita della situazione dei diversi terreni, la Guido Berlucchi riesce a porre in essere una serie di attività che permettono di migliorare l’impatto sull’ambiente.

La scelta di non irrigare

Secondo il rigido Discipli nare Franciacorta, l’irrigazione dei vigneti è consentita solo per emergenza. In Guido Berlucchi anche questa eventualità tende ad essere evitata, per preservare la qualità delle uve, costringendo la vite a reperire le risorse idriche di cui necessita nelle profondità del suolo dove sono presenti le sostanze minerali che assicurano al vino caratteristiche organolettiche uniche. Questa scelta permette anche di limitare enormemente il consumo di acqua che generalmente costituisce uno dei principali impatti dell’agricoltura.

Concimazione organica

La Guido Berlucchi non usa concimi chimici di sintesi, in linea con i principi della viticoltura sostenibile. Come è emerso dal progetto Biopass, l’utilizzo di letame e compost e il lasciare sul terreno i residui della potatura invernale (sarmenti) sono pratiche agricole che contribuiscono ad aumentare la presenza di sostanze organiche nel terreno, sostanze che consentono alla pianta di crescere sana e vigorosa.

L’inerbimento

L’inerbimento naturale è una tecnica colturale di gestione del suolo a basso impatto ambientale che comporta significativi miglioramenti dal punto di vista del mi croclima in vigneto, influisce sulla minor evotraspirazione dell’acqua dal terreno, garantendone così la disponibilità per la pianta, ne consolida la struttura limitando fenomeni erosivi e fissa elementi nutritivi per la vite.

Sovescio

La pratica del sov escio è un’antica tecnica per mantenere e aumentare la fertilità del terreno in modo naturale; interrando in tutto o in parte determinate specie erbacee, se ne sfrutta la capacità di cedere al terreno sostanze nutritive. L’utilizzo del sovescio migliora inoltre la struttura del terreno. In seguito a una valutazione attenta della tipologia di suolo, gli agronomi della Guido Berlucchi utilizzano varie combinazioni di semenza per sovescio: veccia, pisello proteico, pisello foraggero, favino, trifoglio alessandrino, trifoglio squarroso, segale, avena rossa chiara, triticale, colza, trifoglio subterraneo, senape bianca, facelia, orzo.

Esempi di inerbimento

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