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„ Con i nuovi requisiti normativi

aumenteranno la complessità e le sfide per distributori e consulenti. Christophe Girondel Global Head of Institutional and Wholesale Distribution di Nordea Asset Management

Secondo un famoso detto di Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti: “niente è certo, tranne la morte e le tasse”. Tuttavia nel set- tore finanziario europeo c’è stata un’altra certezza in questi ultimi anni: l’evoluzione del quadro normativo. L’interesse per gli investimenti basati su criteri am- bientali, sociali e di governance (ESG) è rapidamente aumentato in questi ultimi anni. Al contempo le autorità UE hanno emanato un gran numero di prov- vedimenti per migliorare i livelli di informativa e la comprensione generale degli investimenti sostenibili da parte degli investitori, con l’obiettivo di indirizzare gli investimenti verso un futuro più sostenibile. All’i- nizio dell’anno hanno implementato il regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), che obbliga gli operato- ri del mercato finanziario e i consulenti a comunicare le informazioni rilevanti, relative alla sostenibilità dei loro prodotti e processi. Uno dei principali aspetti dell’SFDR è la classificazione delle strategie d’inve- stimento in tre gruppi: prodotti Articolo 6, 8 e 9. Le strategie che promuovono caratteristiche ambientali o sociali sono classificate come Articolo 8, mentre quelle con investimenti sostenibili quale obiettivo d’investimento sono Articolo 9. Nuove sfide normativo Se l’SFDR è stata un importante passo avanti in termini di “etichettatura” e di informazione in relazione ai veicoli d’investimento, è stata solo la punta dell’iceberg normativo. La tappa successiva del percorso di regolazione, importante per asset manager, distributori e consulenti, è rappresentata dagli emendamenti alla MiFID II (Markets in Finan- cial Instruments Directive), che entrano in vigore il 2 agosto 2022. Tra i numerosi requisiti della MiFID II vi è un impor- tante cambiamento: in futuro i distributori e i consu- lenti finanziari dovranno incorporare le preferenze di sostenibilità nella valutazione di adeguatezza complessiva del cliente. “Se la determinazione delle preferenze di sostenibilità del cliente è qualcosa che alcuni consulenti e distributori stanno già sceglien- do di fare, a breve diventerà qualcosa che tutti dovranno fare”, spiega Christophe Girondel, Global

Head of Institutional and Wholesale Distribution di Nordea Asset Management (NAM). “E anche se può sembrare che agosto sia ancora lontano, il conto alla rovescia è già iniziato e bisogna iniziare a prepararsi sin da ora”. Crescente complessità Nel caso che l’investitore finale esprima preferenze di sostenibilità, l’individuazione di un prodotto ade- guato spetterà al distributore o al consulente, non al gestore. Tuttavia, gli asset manager dovranno forni- re tutte le informazioni sull’adeguatezza del prodot- to, necessarie al distributore e al consulente per il processo di valutazione. Anche se alcuni consulenti sono forse ancora alle prese con la classificazione dei fondi in base ai criteri SFDR, il regime MiFID II va oltre le categorie dei prodotti dell’SFDR. “Con i nuovi requisiti MiFID II aumenteranno la comples- sità e le sfide per distributori e consulenti finanziari. Ad esempio un fondo classificato oggi come Artico- lo 8 in base all’SFDR potrebbe non essere adeguato secondo MiFID II”, spiega Girondel. “I distributori e i consulenti dovranno fare molte scelte. Innanzitutto occorrerà scegliere se si offre una gamma di prodot- ti sostenibili in aggiunta a una gamma più tradi- zionale o se si effettua una transizione completa a un’offerta di strategie sostenibili”, afferma Girondel. “Dovrete anche determinare dove mettere l’asticella in termini di prodotti sostenibili che selezionerete.

In sintesi ` Il 2 agosto 2022 entreranno in vigore modifiche alla MiFID II che obbligheranno i distributori e i consulenti finanziari a verificare attivamente le preferenze di sostenibilità dei clienti, per inserirle nella valutazione di adeguatezza generale ` NAM si adopera per essere un partner strategico per i distributori e i consulenti, sostenendoli in ogni tappa del percorso e aiutandoli a capire quali sono i requisiti ` NAM ha inoltre investito, per essere in grado di offrire tutti gli elementi che servono ai distributori e ai consulenti per costruire le proprie offerte sostenibili

EDIZIONE 02/2021

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