Uninews TorVergata #infinito

culminato nel Codice rosso e nel Codice rosso rafforzato. Oggi, l’emergere della violenza sulle donne come problema sociale è il risultato di una nuova negoziazione dei rapporti di genere; termini come maltrattamenti, abuso sessuale, lesioni, percosse, esprimono il carattere di questa violenza che si rintraccia in primis in un’area delicata come quella della famiglia. A questa tipologia circoscritta si aggiungono altri comportamenti compiuti nella più ampia cerchia sociale, come il mobbing, lo stalking, il bullismo, il revenge porn.

Considerando alcuni studi antesignani sul tema, l’indagine, per così dire medica, era arrivata a colpevolizzare le mogli, aggressive, dominanti, frigide, provocatrici, causa dell’aggressività̀ maschile in quanto poco passive e disponibili. Un vetusto approccio biologizzante, tendente a deresponsabilizzare l’autore del reato, le cui fonti si possono far risalire al periodo dell’Inquisizione quando la donna veniva ritenuta rappresentante del diavolo, la così detta strega , capace di trarre in inganno l’uomo spingendolo al peccato. D’altro canto, non si deve dimenticare che fino a poco tempo fa la donna, diversamente dall’uomo, era punita per i delitti di adulterio e di concubinato.

Fino al 1976 il marito che violentava la moglie veniva condannato solo per delitti minori, non per stupro; risale al 1981 la scomparsa del delitto d’onore e del matrimonio riparatore. Si è dovuta aspettare l’approvazione del nuovo diritto di famiglia per vedere abolita l’autorità maritale e la possibilità di utilizzare mezzi di correzione. Un iter sofferto,

Una violenza tra le più diffuse, statisticamente con

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