condizioni di benessere fino ad allora inimmaginabili, dell’affermazione di alcune grandi imprese anche sui mercati esteri e della formazione – in alcune zone del paese – di un vivace tessuto di attività manifatturiere di piccola e media taglia. La storiografia economica recentemente ha contrapposto a questo periodo di rapida ascesa, il successivo innesco di una tendenza al declino – avviatasi dalla metà degli anni ’70 e ancora in corso. Ma il “miracolo economico” ha anche avuto un’altra faccia, finora indagata solo per segmenti: l’intensificazione e la dilatazione del degrado ambientale. In primo luogo, ho dovuto pormi il problema delle fonti. Da dove è possibile ricavare informazioni sulle trasformazioni in atto nel rapporto fra uomo e natura? Ci sono anzitutto i giornali, che in alcune aree geografiche iniziano a denunciare fenomeni di inquinamento già nei primissimi anni del dopoguerra. Ma soprattutto ci sono i lavori di scienziati e tecnici, e le iniziative delle istituzioni (per lo più pubbliche, ma in certi casi anche private) presso cui operavano. Ho dovuto quindi confrontarmi con
una documentazione ancora poco frequentata dalla storiografia italiana: un vasto mare di “letteratura grigia” composto da relazioni tecniche, atti di convegni scientifici ecc. Questa ricognizione mi ha permesso di focalizzare l’attenzione sul rapporto fra comunità tecnico- scientifica e decisori politici. Un’altra importante dimensione della mia indagine ha riguardato la
solo l’evoluzione del dibattito politico-culturale intorno ai temi della tutela dell’ambiente, ma anche lo sviluppo della “contestazione ecologica” nella società italiana, soffermandomi su casi ancora poco indagati. Nel complesso, la questione ambientale è emersa come terreno di confronto e scontro fra diversi interessi e prospettive. Un punto di vista sul processo di modernizzazione del nostro paese che offre nuovi spunti e nuove domande, da cui si spera si possa prendere le
nascita dei movimenti ambientalisti. A questo
proposito preziosissimo si è rivelato l’archivio di quella che allora era la principale associazione dedita alla protezione della natura e dei beni culturali nel nostro paese: Italia Nostra. Ho potuto così esaminare non
mosse per ulteriori approfondimenti.
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