Uninews TorVergata #infinito

IL CONTROLLO DELL’INFINITO

di Mario Sassano*

L’infinito è soggettivo. Una considerazione che appare quasi sotto forma di un astratto concetto filosofico, diventa invece fondamentale nello studio dei sistemi dinamici, necessari per la descrizione di fenomeni che evolvono nel tempo. Non è sorprendente, dunque, che in questo campo della scienza la definizione di infinito non sia quantitativa bensì meramente qualitativa. Per un sistema dinamico l’infinito è un tempo sufficientemente lungo affinchè si possa ragionevolmente ritenere esaurita la risposta transitoria, indotta dalla configurazione iniziale o da uno stimolo esterno, ed emerso il comportamento permanente di tale sistema. Il dualismo tra finito e infinito si traduce, quindi, nella differenza concettuale, tra transitorio e

permanente indipendentemente dalla loro durata assoluta. Per rendere la definizione meno astratta, se il modello descrive la formazione del plasma all’interno di un reattore a fusione nucleare, allora l’infinito dura i pochi millisecondi necessari affinchè le correnti degli avvolgimenti di controllo si siano stabilizzate al loro valore nominale. Al contrario se stiamo studiando l’evoluzione delle galassie Quasar, allora l’infinito deve avere una durata di miliardi di anni. Uno degli obiettivi principali della teoria del controllo consiste nel determinare una politica decisionale, o legge di controllo, per le grandezze controllate di un sistema

9

*Professore associato di Ingegneria dell’Automazione - mario.sassano@uniroma2.it

Made with FlippingBook interactive PDF creator