Why Umbria | Il Bello e il Buono | 2a Ed.

ECONOMIC YEARBOOK OF ITALY - Why Umbria | Sezione 2 - Casi di eccellenza: le aziende si raccontano

Quali rischi esterni sta monitorando che potrebbero incidere sulla strategia di crescita della sua azienda nei prossimi 12 mesi? SUSA opera principalmente nel settore del collettame industriale e, con uno scenario che vede la produzione industriale in costante diminuzione da oltre due anni, deve effettuare un costante monitoraggio per verificare sia la capacità produttiva che la solvibilità dei propri clienti per poter attuare azioni correttive della propria struttura aziendale in funzione delle eventuali problematiche specifiche che si potrebbero verificare. Altro punto di sorveglianza è lo stato della compliance della fornitura di servizi operativi che può impattare in modo molto importante sulla operatività aziendale. SUSA, infatti, opera con un importante contributo di fornitori esterni sia per quanto riguarda il trasporto che per quanto riguarda la movimentazione all’interno dei magazzini. Quali azioni prevede di avviare la sua azienda per far fronte alla complessità dello scenario attuale? L’azienda ha necessità di una crescita sana e costante che le consenta di sostenere gli investimenti previsti. Per ridurre i rischi esterni, sta allargando la gamma dei propri servizi (sia per aggredire nuovi settori che per fidelizzare maggiormente i clienti già serviti) e sta attuando delle procedure molto rigide in relazione ai rischi sui crediti. Per quanto riguarda lo stato della fornitura si sta sviluppando un sistema di monitoraggio e di intervento che porterà alla riduzione graduale del rischio relativo. Che livello di innovazione/adozione della tecnologia ritiene ci sia nella sua azienda e su quali tipi di tecnologie digitali sta investendo? SUSA sta investendo molto sulle tecnologie informatiche, in particolare quelle legate alla cybersecurity, l’intelligenza artificiale, la gestione dei flussi di traffico e il miglioramento dei servizi ai clienti. Nel corso dell’ultimo anno sono stati fatti anche importanti investimenti nelle “strutture fisiche” aziendali, intendendo con questo sia la costruzione di filiali che il rinnovamento del parco dei semirimorchi (che sono quasi al 100% di proprietà).

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