Uninews TorVergata #ritmi

La scala cromatica

Schroeder, nel suo lavoro, illustra come mediante particolari sequenze numeriche ottenute da congruenze a resto quadratico ed a radice primitiva, si possono progettare profili geometrici di superfici tali da garantire in campo lontano una diffusione omogenea in ogni direzione delle diverse frequenze minimizzando l’assorbimento, massimizzando la diffusione ed evitando echi netti (Fig. 2).

La scala cromatica ampiamente utilizzata nella musica occidentale è basata sul concetto di ottava: dal do della prima ottava al do della ottava superiore avremo il raddoppio della frequenza in Hz. Tale intervallo viene scomposto in 12 semitoni che distano tra loro di una frequenza pari a (Fig. 1).

La domanda è: come posso progettare una superficie che sia in grado di diffondere le diverse frequenze in molte direzioni evitando echi netti? Il problema principale dell’acustica tecnica è quello di come le onde acustiche sono assorbite e riflesse dalle pareti delle sale da concerto. Quello che si cerca di ottenere è la minimizzazione dell’assorbimento di energia sonora ed al contempo la riduzione di echi e riflessioni nette. Figura 1 Scala cromatica La diffusione del suono e la Teoria dei Numeri La risposta venne data da M.R. Schroeder che pubblicò negli anni 70 un articolo che descrive quale forma deve avere una superficie affinché possa diffondere un’onda sonora incidente in tutte le direzioni.

Figura 2 Diffusore di Schroeder

Fonti

11

Made with FlippingBook interactive PDF creator