IL RITMO GIUSTO PER FAR CRESCERE UNA STARTUP
di Matteo Cristofaro, Riccardo Cimini, Ivo Hristov *
Nel mondo delle startup, partire bene non basta: bisogna partire al ritmo giusto. È nei primi anni di vita che una giovane impresa stabilisce il proprio battito vitale, fatto di scelte rapide, rischi calcolati e investimenti mirati. In questa fase iniziale, il tempo non è solo denaro: è esistenza.
Obiettivo: capire come l’allocazione delle risorse nei primi quattro anni di attività influenzi la probabilità di sopravvivenza e di crescita delle nuove imprese. I risultati sono chiari: una strategia di allocazione aggressiva, con un ritmo sostenuto di investimento in risorse materiali e immateriali, è associata a performance superiori nel medio periodo. Le startup possono scegliere due strade. La prima è una strategia conservativa, che privilegia la liquidità e minimizza gli investimenti iniziali. Questo approccio offre flessibilità e copertura contro gli imprevisti, ma spesso rallenta lo sviluppo. La seconda è una strategia aggressiva, che prevede investimenti consistenti in infrastrutture, impianti, tecnologie e capitale umano. Questo secondo approccio implica un’esposizione al rischio più alta, ma consente di costruire rapidamente una base operativa e reputazionale solida.
E il ritmo con cui si assumono decisioni strategiche può determinare la differenza tra affermarsi e svanire.
Uno studio recente condotto da Matteo Cristofaro, Ivo Hristov, Riccardo Cimini e Dan Lovallo – pubblicato sulla rivista Long Range Planning – ha analizzato 44.559 osservazioni di imprese italiane tra il 2011 e il 2019.
* Professore Associato in Economia e Gestione delle Imprese - matteo.cristofaro@uniroma2.it, Professore associato in Economia Aziendale - riccardo.cimini@uniroma2.it, Professore associato in Economia Aziendale - ivodimitrov.hristov@univaq.it, hristov@economia.uniroma2.it
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