Uninews TorVergata #ritmi

«Abbiamo osservato che le imprese adottanti una strategia di allocazione delle risorse aggressiva sopravvivono di più e crescono più rapidamente» afferma Matteo Cristofaro (fig. 1).

Per Ivo Hristov, «investire in modo audace all’inizio costruisce efficienza operativa, riduce l’incertezza e accelera l’ingresso in cicli virtuosi di reputazione, attrazione e crescita». Ma non tutto dipende dall’impresa. Anche le istituzioni giocano un ruolo chiave nel sostenere un ritmo sano e sostenibile di sviluppo. Politiche pubbliche come il Piano Transizione 5.0, che finanzia la digitalizzazione e la sostenibilità, o il programma Nuova Sabatini, che agevola gli investimenti in beni strumentali, sono passi nella giusta direzione. Tuttavia, la loro efficacia dipende dalla coerenza e dalla stabilità del quadro normativo. Le startup hanno bisogno di un orizzonte prevedibile per poter pianificare il proprio battito strategico senza pause forzate. Il tema del ritmo si intreccia anche con la formazione universitaria: fornire alle future imprenditrici e ai futuri imprenditori strumenti per leggere e governare i tempi dell’impresa significa prepararli non solo a decidere, ma a farlo con consapevolezza, equilibrio e visione. In un contesto in cui quasi la metà delle nuove imprese europee chiude entro cinque anni, il ritmo strategico iniziale non è un dettaglio: è destino . Le scelte fatte nei primi anni influenzano non solo il presente, ma anche la capacità dell’impresa di generare valore, innovazione e impatto nel lungo periodo.

Figura 1. La strategia di allocazione aggressiva delle risorse nelle imprese sopravvissute e fallite nel corso dei primi anni di vita. «Il tempo strategico, inteso come sequenza e intensità delle scelte iniziali, lascia un’impronta profonda sulla traiettoria dell’impresa portandola, negli anni successivi, a crescere a ritmi intensi» (fig. 2).

Figura 2. La strategia di allocazione aggressiva delle risorse nelle imprese a bassa e alta crescita nel corso dei primi anni di vita. La strategia di allocazione delle risorse incide anche sulla percezione esterna dell’impresa. Come sottolinea Riccardo Cimini «investimenti in asset tangibili fin da subito rafforza la credibilità aziendale agli occhi di partner e investitori».

Fonti

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