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ANTONIO CARRARO EXXACT ROBOTICS
TRAXX CONCEPT H2, IL ROBOT SCAVALLANTE DA VIGNETO ALIMENTATO A IDROGENO
IL “FRATELLO” DI TRAXX CON UNA CELLA A COMBUSTIBILE
A IDROGENO AL POSTO DEL MOTORE DIESEL Traxx Concept H2 va ad affiancare Traxx, svi- luppato anch’esso da Exxact Robotics e già in commercio dallo scorso anno, di cui rap- presenta la naturale evoluzione dal momen- to che alla trazione elettrica è stato preferito l’idrogeno. Traxx è alimentato da un motore diesel da 56 cavalli e il suo prezzo si aggira intorno a 150mila euro, escluso il tunnel di spruzzatura.
MINORE COMPATTAZIONE RIDOTTO INQUINAMENTO ACUSTICO RIFORNIMENTO VELOCE
Come ha fatto presente Colin Chabalier , di- rettore generale di Exxact Robotics, l’idroge- no – per esattezza quello ver- de, non derivato da
LA COLLABORAZIONE CON DINTEC Per la realizzazione di Traxx Concept H2 Exxact Robotics si è avvalsa del know-how di Dintec, for- nitore di soluzioni innovative per costruttori di macchine mobili, che ha personalizzato una delle sue celle a combustibile a idrogeno, già in uso per autobus e camion, integrandola con le funzionali- tà necessarie per l’impiego in agricoltura. Esattamente come Traxx, Traxx Concept H2, enjam- beur monofilare adatto a vigneti stretti, è provvisto di assali telescopici per il sollevamento di 6-8 centi- metri, 2 sistemi GPS RTK per la guida tra i filari, pa- raurti e tecnologia a sensori ottici LIDAR per il rile- vamento degli ostacoli e il lavoro in sicurezza. Controllabile da remoto tramite app, può essere impiegato sia per la lavorazione del terreno sia per l’irrorazione, attività per le quali utilizza diversi ac- cessori (tutti facilmente intercambiabili): lame in- terceppi, dischi, ruote stellari per la lavorazione del terreno e pannelli di recupero. SUL MERCATO TRA DUE-TRE ANNI Attualmente in fase di prototipo, Traxx Concept H2 inizierà a breve i test nei vigneti presso partner e clienti selezionati. L’obiettivo è ottenere fee- dback sulla sicurezza del trattore e sull’esperienza dell’utente. Parallelamente, l’azienda testerà le diverse soluzio- ni di rifornimento, ovvero la rete di stazioni di idro- geno presenti sul territorio (60 in servizio, 120 entro il 2024) o anche soluzioni di stoccaggio in azienda e in campo, senza escludere l’autoproduzione. Si punta a introdurre la macchina sul mercato nei prossimi due-tre anni. © Barbara Mengozzi
combustibili fossili – sarà parte integrante della decarbonizza- zione del settore enologico negli
anni a venire. L’uti- lizzo dell’idrogeno risponde in partico- lare a problematiche specifiche in viticoltura offrendo una valida alter- nativa di carburante a emissio-
ni zero agli idrocarburi: permette infatti di li- mitare la compattazione del suolo con macchine meno pesanti, di ridurre l’inquina- mento acustico nonché di ottimizzare i tem- pi di lavoro e la velocità di rifornimento. «L’impiego dell’idrogeno permette di alleg- gerire di 500 chilogrammi l’enjambeur (il suo peso è di circa 1.600 kg, escluse le attrez- zature ndr ) rispetto alle batterie al litio – ha spiegato Chaballier –. Ciò equivale al 25 per cento del peso, che non è affatto trascurabile in termini di compattazione. Il tempo di rica- rica è l’altro grande vantaggio dal momento che sono sufficienti dieci minuti per fare ri- fornimento mentre ci vogliono ore per ricari- care una batteria». Né va trascurato il fatto che l’idrogeno si inserisce perfettamente in quel concetto di indipendenza energetica dell’azienda agricola basato sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili che non si esau- riscono mai.
Porta la firma di Exxact Robotics, consociata del gruppo francese Exxel Industries specializzata in soluzioni per l’agricoltura di precisione con sede a Épernay (Marne), Traxx Concept H2, il primo robot scavallante da vigneto alimentato a idrogeno al mondo, che è stato tra i protagonisti del Fira, la fie- ra internazionale della robotica agricola tenutasi lo scorso febbraio a Tolosa. L’enjambeur in questione, come viene denomina- ta in francese questa tipologia di macchina, adotta una tecnologia full power che abbina una cella a
combustibile a idrogeno, in sostituzione del moto- re, a piccole batterie in grado di fornire, quando necessario, la potenza aggiuntiva per compiere determinate operazioni. Si arriva a disporre così di una potenza fino a 35 kW con la quale viene ali- mentata la trasmissione del veicolo. Per quanto riguarda l’autonomia, a detta del co- struttore la capacità di 9 chilogrammi di gas idro- geno dei due serbatoi pressurizzati a bordo per- metterebbe al robot di lavorare per un’intera giornata senza la necessità di ricariche.
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