SPECIALE TRATTORI VIGNETO/FRUTTETO
L’ISODIAMETRICO ANTONIO CARRARO TR 7600 INFINITY
IL CINGOLATO LANDINI TREKKER4-085 F
una distribuzione dei pesi all’incirca del 60 per cento sull’anteriore e del 40 per cento sul posteriore; proprio tale caratteristica rende queste macchine molto stabi- li nella marcia in salita, a rittochino. Peraltro, si tratta di trattori con un rapporto peso/potenza decisamente inferiore agli altri specializzati, quindi con una propen- sione al tiro e al sollevamento decisamente inferiore. All’opposto, grazie ad una stazza decisamente maggiore e ad un’impronta al suolo decisamente superiore degli organi di propulsione, i cingolati garantiscono un’eccel- lente capacità di trazione, una notevole stabilità (gra- zie anche al baricentro basso) e un compattamento del suolo limitato. Questi trattori però hanno un livello di comfort decisamente ridotto e (almeno per i modelli con cingoli in acciaio), velocità limitata a 15 chilometri orari. Inoltre, per la marcia su strada pubblica dovrebbe- ro montare delle soprassuole, la cui applicazione risul- ta essere piuttosto laboriosa, per cui si preferisce quasi sempre trasportarli su rimorchi dedicati o su autocarri. Gli elevati livelli di rumorosità e vibrazioni nei trasfe- rimenti su strada sono stati ridotti con il montaggio dei cingoli in gomma, che oltre a ciò ha permesso l’au- mento a 40 chilometri orari della velocità massima di trasferimento. Peraltro, pur prevedendo spesso l’alternativa dei cingoli in metallo o in gomma, i modelli specializzati manten- gono il cambio nella versione originale , e quindi la velo- cità massima rimane a soli 15 chilometri orari. Va anche sottolineato che il cingolo in gomma è più soggetto ad un rapido deterioramento rispetto a quello in acciaio. Nonostante la forte concorrenza e la particolare orogra- fia del territorio nazionale, la versione classica del trat - tore specializzato (con le ruote posteriori di diametro maggiore rispetto alle anteriori) risulta essere ancora il più venduto, e su di esso si riscontra quindi la maggiore attività di ricerca e sviluppo da parte dei costruttori. Scegliere tra le tre tipologie di modelli disponibili non
configurare, quasi con perfezione “sartoriale”, la mac - china ideale per la propria realtà operativa. ARCHITETTURA I modelli “classici”, simili nella configurazione a quelli da campo aperto, sono i più adatti per le lavorazioni in piano e su terreni leggermente declivi, mentre su pen- dii più accentuati è certamente opportuno lavorare con i cingolati. Di solito, a parità di potenza, i modelli clas- sici hanno una massa intermedia tra gli isodiametrici (più leggeri) e i cingolati (più pesanti). In generale, la disponibilità di maggiore spazio permette l’installazio- ne di un serbatoio del gasolio più capace, che consente quindi una maggiore autonomia operativa. I cosiddetti “isodiametrici”, hanno il motore colloca- to a sbalzo rispetto all’asse anteriore, il che comporta
SPECIALIZZATI PER OGNI ESIGENZA
Quello dei trattori specializzati (da vigneto e frutteto, ma anche per il comparto orto-floro-vivaistico) è un settore nel quale il “made in Italy” ha sempre ricoperto un ruolo da protagonista assoluto. Si tratta di un seg- mento della produzione trattoristica destinato ad im- pieghi molto particolari, che impongono ai progettisti di adottare caratteristiche uniche per gli ingombri, le linee esterne, la postazione di guida e gli impianti idraulici, tutte caratteristiche che fanno distinguere nettamente gli specializzati dai modelli da campo aperto. Per operare proficuamente tra i vigneti e dei frutteti (talvolta con sesti di impianto assai stretti), è evidente caratteristiche uniche in termini di ingombri e linee esterne, per la postazione di guida e l’impianto idraulico. È un segmento della produzione trattoristica destinato ad impieghi molto particolari, che impongono ai progettisti l’adozione di
che la macchine debbano avere un ingombro ridotto, os- sia carreggiate strette (a volte anche di un bel po’ sotto il metro …) e passo ridotto, per assicurare un’adeguata maneggevolezza nelle frequenti manovre a fine filare. Tra l’altro, le richieste in termini di potenza installata sono in costante incremento, mentre un ulteriore impor- tante problema (soprattutto italiano) deriva dalla giacitu - ra di molti frutteti ma soprattutto vigneti, che per motivi sostanzialmente storici (ma anche climatici) sono stati impiantati su terreni con pendenze alquanto elevate. Un’ulteriore peculiarità, unica dei trattori specializza- ti, è relativa alle grandi performance richieste all’im - pianto idraulico, perché sono sempre più numerose le attrezzature per le coltivazioni specializzate azionate idraulicamente in modo esclusivo. Pertanto, diventa importante non solo assicurare un’elevata portata di olio in pressione, ma anche un’ampia disponibilità di distributori (non solo posteriori, ma anche anteriori e ventrali), nonché un’adeguata capacità di raffredda - mento del fluido di servizio. In termini generali, quello dei trattori specializzati è certamente un settore ricco di soluzioni progettua- li molto differenziate tra loro; ciò permette ad ogni azienda viticola, frutticola, orticola o florovivaistica di
IL SUPERCOMPATTO CARRARO COMPACT V 75
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