SPECIALE TRATTORI VIGNETO/FRUTTETO è facile, poiché ognuna evidenzia caratteristiche pecu - liari che la rendono più o meno adatta ad operare in determinati frangenti.
MOTORE Per le tre categorie citate, non si registrano particola- ri differenziazioni; in sostanza, nella fascia di potenza intermedia del segmento (orientativamente tra 40 e 90 cavalli) per tutte le architetture i costruttori prevedono propulsori sia a 3 sia a 4 cilindri. Il frazionamento infe- riore caratterizza i modelli a passo corto, a tutto van- taggio della manovrabilità, ma al contempo diminuisce la capacità di trazione per via del minor peso aderente, nonché la stabilità nella marcia in salita. TRASMISSIONE In questo caso, le variabili sono invece parecchie: si parte dalle soluzioni più semplici, di tipo esclusiva- mente meccanico (e talvolta nemmeno sincronizzato) adottate come unica opzione sui cingolati, per passare alle trasmissioni meccaniche completamente sincro- nizzate e poi a quelle che dispongono di due o tre rap- porti sotto carico, per arrivare infine alle trasmissioni a variazione continua, sia di tipo idrostatico classico, sia dotate del più moderno ed efficiente schema con split- power meccanico-idraulico. Sui modelli classici, nella medesima gamma è dispo - nibile la massima versatilità di configurazione, spa - ziando dalle trasmissioni sincronizzate, a quelle con due o tre rapporti in powershift, fino ad arrivare alle ormai comuni trasmissioni CVT. Sugli isodiametrici, le trasmissioni split-power sono apparse solo molto di recente grazie ad Antonio Carraro, mentre quelle
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POSTO DI GUIDA L’abitabilità, il comfort e l’ergonomia del posto di gui- da sono aspetti da considerare attentamente sui trat- tori specializzati, unitamente alla presenza di funzioni automatizzate elettronicamente nella gestione della motrice e delle attrezzature. Tali ausili sono di comu- ne adozione sui modelli ad architettura convenzionale, mentre gli isodiametrici e ancor di più i cingolati sono caratterizzati da allestimenti meno accessoriati. In generale, per tutte le tipologie costruttive sono di- sponibili sia le più semplici versioni “aperte” con sedile di guida direttamente connesso al corpo macchina, sia modelli sui quali l’abitacolo è isolato dalla trasmissio - ne con il montaggio di una piattaforma sospesa su si- lent-block. Peraltro, solo sugli specializzati tradiziona-
li è possibile usufruire al momento di allestimenti con cabina a piattaforma piana. Se è presente un abitacolo chiuso, è ormai un “must” la garanzia di un adeguato livello di pressurizzazione, abbinato con la predispo- sizione al montaggio di filtri a carboni attivi. Peraltro, attualmente non tutti i modelli vengono offerti di serie con cabine già omologate in classe 4, e quindi consi- derati a tutti gli effetti DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) idonei per la protezione nei trattamenti fitosanitari. Per quanto riguarda il livello ergonomico, si rileva che sui trattori isodiametrici, nonché sui cingolati, la di- sposizione dei comandi risulta essere generalmente meno ergonomica rispetto a quella riscontrabile sulle macchine con architettura classica. Molti isodiametri- ci compensano questo svantaggio prevedendo spesso nell’allestimento di serie il posto di guida reversibile, molto utile per l’esecuzione di determinate lavorazio- ni. La guida retroversa sugli specializzati classici non è invece di solito offerta direttamente dai costruttori, può essere approntata su richiesta da alcuni allestitori specializzati, seppur con soluzioni spesso più artigia- nali rispetto a quelle degli isodiametrici. Non risultano ad oggi in commercio trattori cingolati che prevedono la guida retroversa. IMPIANTO IDRAULICO La progressiva diffusione di attrezzature per vigneto e frutteto azionate in modo integrale per via idrauli- ca (falciatrici, potatrici, cimatrici ecc.), talvolta anche fatte lavorare contemporaneamente, ha comportato la necessità di impianti idraulici sempre più sofisticati e performanti, a volte anche al livello dei modelli da pieno campo di alta gamma, completi di joystick per il controllo elettronico dei distributori (spesso temporiz-
idrostatiche sono parimenti offerte in alternativa da diversi costruttori, mentre al momento nessun isodia- metrico offre trasmissioni con rapporti in powershift. Per quanto riguarda l’inversore, la comune versione meccanica (che tutti prevedono) rappresenta di fat - to l’unica opzione possibile sui cingolati; l’inversore idraulico si trova più frequentemente su macchine ad architettura tradizionale, e solo su alcuni modelli iso- diametrici sono montati inversori che sfruttano di fat- to la classica frizione, i freni, e un normale inversore meccanico sincronizzato. I cosiddetti cambi “robotizzati”, hanno di fatto una funzionalità che sotto carico si avvicina a quella degli inversori idraulici, con il vantaggio di mostrare un’effi - cienza superiore.
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