GrooveBack Magazine 004

Questo grande sassofonista è stato un personaggio geniale alla ricerca costante di un «esperanto» sonoro (a sua immagine e somiglianza) che non è mai riuscito a raggiungere, fermandosi sovente sulla linea di confine e sul ciglio del burrone. Steve Lacy, radiografia di un genio non sempre compreso di Francesco Cataldo Verrina

Steve Lacy, come tutti i geni non debordanti e «silenziosi», ha perfino incarnato la figura del personaggio inquieto: vaneggiava l’idea di un jazz senza swing , ma poi suonava Monk o lambiva il free jazz condensando le idee di Coltrane, Ornette e Cecil Taylor. È il caso del già citato The Forest And The Zoo registrato, in una forma ibrida studio/ live, l’8 ottobre del 1966 presso l’Istituto Di Tella a Buenos Aires, dove Lacy incontrò un girovago italiano, tale Enrico Rava, giovane sciamano della tromba, un fuggiasco di nome Johnny Dyani, contrabbassista afro- centrico, a molti sconosciuto, e uno zelante ricercatore percussivo, il batterista Louis T. Moholo. In quegli anni, che potremmo definire di assestamento, Lacy affermava: « Il jazz è un’arte molto giovane e non se ne sa ancora molto. Bisogna avere fiducia in se stessi e andare per la propria strada ». Tutto ciò emerge soprattutto ascoltando questo disco giocato sugli estremi di un sound anarchico e irrispettoso del sistema accordale, dove

Il pianista e compositore Thelonious Monk, ineludibile punto di riferimento dell’arte musicale di Steve Lacy (© David Redfern).

l’improvvisazione supera la previsione, il caos diventa l’ethos e la dissonanza surclassa la risonanza. Ciononostante, sono presenti anche delle scaglie dal sapore monkish : non si vede neppure un pianoforte nei paraggi, però lo spirito di Thelonious è sempre lì. Spesso sembrava che Steve Lacy volesse cambiare spacciatore, ma la sua droga era sempre Monk. Basta andare a ritroso per averne conferma. In Steve Lacy With Winton

Kelly (New Jazz, 1964) il sopranista sta ancora prendendo le misure e con il suo strumento ripropone l’incanto del melodismo avvolgente di Sidney Bachet, sostenuto da un pianista che picchietta sui tasti con un aplomb alquanto monkiano. Quale migliore alleato? Per comprendere taluni tratti della personalità di Lacy, bisogna far riferimento alla sua «francesizzazione» e al lungo soggiorno parigino, analizzando l’album Anthem del 1990. La Rivoluzione francese è un simbolo o, forse, una metafora della cultura occidentale, poiché segna la fine e l’inizio di un’epoca. In questo lavoro di Steve Lacy, più

Steve Lacy e il suo inseparabile sax soprano durante un concerto.

Sulla figura di Steve Lacy vi sono posizioni contrastanti, a seconda che questo sassofonista venga inquadrato sulla base di una visione eurocentrica o, per contro, ispezionato sotto una lente afrocentrica. Ad esempio, analizzando l’album del 1967 The Forest And The Zoo ci accorgiamo di quanto Lacy sia stato un personaggio geniale alla ricerca costante di un «esperanto» sonoro (a sua immagine e somiglianza) che non è mai riuscito raggiungere, fermandosi sovente sulla linea di confine e sul ciglio del burrone. Sopranista sopraffino, Lacy ha incarnato il classico apolide del jazz tradizionale, ma anche ossessionato da Thelonious Monk, il quale è stato in parte un innovatore, delineando le coordinate armoniche del bebop , ma soprattutto il demiurgo di un suo «esperanto» jazzistico - del tutto contemplato - spesso insolito e antitetico rispetto all’ambiente circostante: una dimensione non dissimile a cui il sopranista agognava proprio sulla falsariga dell’esperienza monkiana.

che un elemento rivoluzionario, cogliamo una sorta di illuminismo creativo, dove il sassofonista lega le proprie fortune al bicentenario della Rivoluzione francese. L’atto rivoluzionario si sostanzia essenzialmente nell’aver celebrato questo momento storico con una miscela di soul-jazz a presa rapida, a cui fa da corollario l’inseparabile voce di Irene Aebi. Anthem , ossia inno, fu un lavoro commissionato dal Ministero della Cultura del governo francese in onore del 200° anniversario della Rivoluzione. Il forte elemento

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