GrooveBack Magazine 004

nell’aver saputo evidenziare quella ricchezza timbrica e quella sapiente costruzione armonica che non si riescono a cogliere d’acchito con l’apporto di una grande orchestra. Una capacità e una duttilità che sono state pienamente restituite ed esaltate nella registrazione della Dynamic dall’Ensemble C@n’t tell it e dalla direzione efficace e precisa di Andrea Cappelleri (senza dimenticare il prezioso contributo del soprano Lala Marelli nel Lied dell’ultimo tempo). Oltre a ciò, la ricchezza timbrica e la capacità di riempire gli spazi sonori, quindi andando oltre la sola funzione di restituire l’idea di un suono “mancante”, rendono l’ascolto di questa registrazione appagante e anche dichiaratamente didattico, com’era appunto nelle intenzioni di Schönberg e di Stein, vale a dire uno strumento indispensabile per comprendere la reale portata artistica e storica di questa sinfonia mahleriana. Anche la cattura del suono, effettuata da Francesco Parolo, è stata altrettanto efficace, dotata di un’ottima dinamica in grado di delineare la timbrica dei vari strumenti in modo che la loro ricostruzione, nell’ambito del palcoscenico sonoro, fosse credibile e con la dovuta distanza tra gli stessi. Ciò vale anche per l’equilibrio tonale, sempre distinto e mai sovraesposto nei registri, e nel dettaglio, piacevolmente arricchito da molto nero, tale da aumentarne la matericità.

Il direttore d’orchestra Andrea Cappelleri.

sia mai controproducente alla visione globale dell’opera, votata, per così dire, a una “metafisica vista dalla parte dell’infanzia”. Dunque, il motivo d’interesse dato dall’altra registrazione presa in oggetto, quella in cui l’Ensemble C@n’t tell it, diretto da Andrea Capellari, esegue la Sinfonia n. 4 nella versione trascritta da Edwin Stein per orchestra da camera sta nel comprendere come le sonorità ricche e complesse di questo capolavoro, con tutto il carico rappresentato dal côté umoristico e dall’innocenza sprigionati dalla purezza del costrutto mahleriano, siano state efficacemente “liofilizzate” in una trascrizione tesa a essenzializzarne le linee guida mediante un organico assai ristretto e particolare formato da soprano, flauto, oboe, corno inglese, clarinetto, due violini, viola, violoncello, contrabasso, pianoforte, harmonium (o fisarmonica) e percussioni. Erwin Stein, nato a Vienna nel 1885, è stato uno dei rappresentanti più importanti della musica espressa dalla cosiddetta Seconda Scuola di Vienna. Dopo aver studiato musicologia all’Università della capitale austriaca, fu allievo privato di Arnold Schönberg tra il 1906 e il 1910, divenendone uno dei principali collaboratori per diffondere i principi della musica dodecafonica. Non per nulla, nel 1924 lo stesso Schönberg gli affidò il delicato e fondamentale compito di scrivere un primo articolo-saggio, intitolato Neue Formprinzipien (“Nuovi principi formali”) destinato a far comprendere meglio ciò che stava per essere esplicitamente formulato dalla tecnica compositiva dodecafonica. Tre anni prima, però, Stein, accogliendo le istanze del suo maestro, votate a un’attenta opera di trascrizione di musiche di altri autori da far rappresentare in vere e proprie esecuzioni private (rientranti nel progetto denominato Verein für musikalische Privataufführungen ), portata avanti in nome non solo di una maggiore diffusione delle medesime, ma anche per scopi eminentemente didattici e compositivi, decise di trascrivere per orchestra da camera proprio la Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler, uno degli autori maggiormente amati e ammirati da Schönberg. Ascoltando questa riduzione, non si può non ammirare l’indubbia abilità del musicista e didatta viennese, che morì a Londra nel 1958, dopo essere scappato dal suo Paese all’indomani dell’ Anschluß nel 1938, non solo nel restare fedele ai dettami stilistici della composizione, ma soprattutto

Gustav Mahler – Symphony No. 2 “Resurrection” Maria Orán Cury (soprano) - Jard van Nes (contralto) - Residentie Orkest The Hague - The Dutch Theatre Chor - Hans Vonk (direzione) CD Brilliant Classics 97390

Giudizio artistico: Giudizio tecnico:

Gustav Mahler – Symphony No. 4 in G major (arranged for Chamber Ensemble by Erwin Stein) Ensemble C@n’t tell it – Andrea Cappelleri (dir.) CD Dynamic CDS8043

Giudizio artistico: Giudizio tecnico:

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