FOCUS | ITALIA DEI TERRITORI
vincoli ambientali che spesso rallentano i progetti. Il PNRR rappresenta un’opportunità unica, ma per evitare sprechi e inefficienze è fondamentale una gestione efficace e responsabile”. In questo contesto, come si inserisce il ruolo delle università e della ricerca accademica nello sviluppo delle nostre infrastrutture? “Le università italiane, come i Politecnici e le facoltà di ingegneria, sono laboratori d’eccellenza per la ricerca infrastrutturale. Tuttavia, la spesa pubblica in ricerca è inferiore rispetto ad altri Paesi europei e i finanziamenti sono spesso discontinui. Questo limita la
possibilità di attrarre talenti e di sviluppare progetti innovativi a lungo termine. Il nostro Paese presenta luci confortanti, ma anche ombre che richiedono interventi correttivi”. In che misura ritiene che le infrastrutture immateriali possano contribuire a colmare il divario tra le aree urbane e quelle interne del Paese? “Le infrastrutture immateriali, come la digitalizzazione dei servizi pubblici e la telemedicina, possono ridurre le disuguaglianze territoriali. Un esempio è la sanità digitale, che potrebbe migliorare
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