FOCUS | ITALIA DEI TERRITORI
come la cantieristica navale di fascia alta. È essenziale un coordinamento con le regioni adriatiche per ottenere investimenti adeguati dal PNRR che riguardano finanziamenti per porti, aeroporti, interporti e per l’intermodalità necessaria allo sviluppo del Paese. Una mole di infrastrutture che penalizza la sponda adriatica: che da Bologna a Bari ha solo due binari saturi e trova limiti anche nell’Autostrada A14 con due sole corsie a partire dal sud delle Marche. E dove linee trasversali come la Orte- Falconara e la Pescara–Roma sono ancora fuori dall’essere destinatarie di finanziamenti adeguati, col risultato che tutte le regioni dell’Adriatico, comprese le Marche, sono in difficoltà nel raggiungere Roma ed il Tirreno”.
Quanto influiscono queste carenze sulla competitività delle Marche? “La regione, caratterizzata da una diffusa presenza di piccole imprese e insediamenti urbani, dipende da infrastrutture capillari. La scarsa dotazione logistica, i costi energetici elevati e il declino demografico nelle aree interne minano la tenuta economica. Dal 2014 al 2024, le Marche hanno perso 22.500 imprese pari al 14,7% delle imprese, contro l’1,9% della media nazionale”. Perché è fondamentale investire in infrastrutture per le PMI? “Le PMI marchigiane necessitano di trasporti efficienti e formazione avanzata per attrarre giovani talenti. Le infrastrutture formative, insieme ai miglioramenti logistici, possono rilanciare settori chiave
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