FOCUS | ITALIA DEI TERRITORI
aspetto cruciale del progetto sarà l’integrazione estetica, evitando qualsiasi impatto visivo sulla struttura. Oggi siamo abituati a tecnologie avanzate in automobili, elettrodomestici e smartphone. La nostra proposta è che anche gli edifici più rappresentativi del nostro patrimonio culturale usufruiscano di un elevato livello di innovazione, poiché, finora, la tecnologia non è altrettanto pervasiva in questo settore”. Quali vantaggi offrono i sensori cementizi nanomodificati rispetto ai metodi tradizionali per il monitoraggio continuo delle strutture? “Questi materiali consentono di monitorare sforzi e deformazioni su ampie superfici e volumi, superando i limiti dei sensori tradizionali che forniscono informazioni molto
più localizzate. Questo approccio può migliorare significativamente la nostra capacità di rilevare precocemente danni e dissesti strutturali. Ad esempio, è possibile intervenire localmente o ripristinare il calcestruzzo tradizionale con versioni nanomodificate, che funzionano come una rete di sensori in punti critici dove si concentrano le sollecitazioni. Inoltre, l’uso della stampa 3D potrebbe consentire la realizzazione di forme ottimali per misurare specifiche tipologie di sollecitazione, realizzando aree sensibili nelle strutture, sia in nuove costruzioni, come la prefabbricazione con inserti intelligenti, sia in interventi di retrofit su strutture esistenti. Sebbene il monitoraggio
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