mentale della mia quotidianità. Mi trasmetteva quella sensazione di libertà e di autonomia alla quale non sa- rebbe mai stato facile rinunciare. I L LENTO E SOFFERTO ADDIO AL LAVORO Il mio lavoro mi regalava non poche soddisfazioni. Ero un rappresentante di vernici e riuscivo ancora a guidare l’auto: così, in quel momento, ho deciso che non avrei smesso di dedicarmi alla mia attività professionale. La mano non era ancora diventata un ostacolo insormon- tabile nella mia quotidianità. Per aiutarmi a sopportare meglio i dolori, la dottoressa mi prescrisse un farmaco da assumere in gocce. Il ri- corso all’uso di questa medicina era stato autorizzato a livello cantonale. Poi, dei crampi alle gambe cominciarono a manife- starsi durante la notte, disturbando il mio riposo. Con il trascorrere del tempo, anche il semplice gesto di allacciarmi i bottoni della camicia divenne qualcosa di faticoso. Esattamente a distanza di un anno, il mio stato di salute si è aggravato al punto tale da obbligarmi a prendermi una pausa dalla quotidianità. Il direttore del reparto vendite è venuto a casa mia, per parlarmi in modo schietto. Venendo piuttosto breve- mente al dunque, mi ha fatto notare che «era diventato
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